Aumentano ancora i casi di scabbia nelle scuole di Roma e provincia. L’ultima segnalazione è datata 24 ottobre 2025 e arriva dall’istituto comprensivo Giovanni Falcone di piazza Hegel 10, dove si sono registrati due casi.
Nuovi casi a Roma
La comunicazione alle famiglie è comparsa sul sito della scuola: “Si comunica che la Asl Roma 2 – si legge – ha segnalato due casi di scabbia che frequentano l’istituto comprensivo Giovanni Falcone”. L’istituto ha poi allegato un opuscolo a cura della Asl Roma 2 con le informazioni relative a fattori di rischio e trasmissione, sintomi e diagnosi della scabbia.
Nei giorni scorsi erano arrivate segnalazioni anche dall’istituto comprensivo Via Cassia 1694, dove la dirigente scolastica, Paola Felli, ha avvisato con un’apposita circolare dell’accertamento di un caso di scabbia nella scuola. “La famiglia coinvolta – ha chiarito la preside – ha immediatamente iniziato la profilassi, ma è dovere della scuola avvertire tutto il personale e le famiglie perché prestino attenzione”.
Un altro caso è stato accertato nella scuola primaria di via Todini 56, che fa parte dell’IC Giuseppe Garibaldi di Guidonia. In questo caso il dirigente scolastico ha ricordato “le principali misure di profilassi, di igiene ambientale e di prevenzione che devono essere attuate nel caso specifico”.
Che cos’è la scabbia
La scabbia è una malattia della pelle, contagiosa, trasmessa da persona a persona tramite il contatto fisico diretto, ovvero in seguito a contatti prolungati tra cute e cute, o cute e mucose, o attraverso oggetti personali come lenzuola e/o vestiti.
Si diffonde più facilmente nelle comunità chiuse e in cui ci sono condizioni di affollamento come, appunto, le scuole, ma anche le famiglie e le case di riposo. I sintomi si presentano di solito entro 4-6 settimane dall’infestazione, con prurito intenso, soprattutto notturno. A cui possono accompagnarsi delle piccole bollicine che compaiono sul corpo, insieme a piccoli “cunicoli”, ovvero una sottile lesione lineare rilevata, di colore rosso-brunastro e tortuosa, lunga qualche millimetro, che corrisponde al percorso scavato dall’acaro femmina nella cute per deporre le uova.
I genitori, gli insegnati o chiunque noti a livello della cute di una persona una di queste lesioni deve farla visitare dal medico di medicina generale, dal pediatra oppure dal dermatologo in modo da accertare la patologia e prescrivere la terapia adeguata.