C’è un modo per far salire in sella chi non ha mai posseduto una bici, sostenere i negozi locali e allo stesso tempo far girare l’economia. In Gran Bretagna ci sono riusciti. Si chiama Cycle to Work Scheme*, e in un solo anno ha portato 219 milioni di sterline nel mercato delle due ruote, trasformandosi in una delle iniziative più efficaci per diffondere la mobilità ciclistica tra i cittadini comuni.

Secondo i dati diffusi dall’Alleanza del programma (Cycle to Work Alliance), il sistema – che consente di acquistare biciclette e accessori con uno sconto fiscale fino al 42% – non solo ha “tenuto in piedi il mercato delle bici” durante la crisi del costo della vita, ma ha anche creato nuovi ciclisti: il 38% degli utenti è un primo proprietario di bicicletta. In altre parole, più di un terzo delle persone che ha aderito al programma non aveva mai avuto una bici prima.

Un incentivo che funziona

Il funzionamento è semplice: l’azienda “presta” la bici al dipendente, che la paga in comode rate trattenute in busta paga. L’effetto? Un mezzo nuovo a un prezzo accessibile e senza il peso di un esborso immediato. È una formula che, secondo il presidente dell’Alleanza Steve Edgell, ha permesso a molti di superare il momento difficile e di continuare a pedalare – o iniziare a farlo.

“Con il costo della vita alle stelle, trovare i soldi per una bici da 1.200 sterline non è facile. Il programma ha reso tutto più accessibile, diluendo la spesa e mantenendo vivo il mercato”, spiega Edgell.

Un aiuto anche per i negozi locali

Dietro al programma non ci sono solo grandi catene: più di mille negozi indipendenti beneficiano di questa misura, che rappresenta ormai una bici su quattro vendute nel Regno Unito. Secondo le stime, ogni sterlina investita nel programma genera 4,40 sterline di ritorno per l’economia nazionale, tra risparmi sanitari, produttività e riduzione dei costi domestici.

Non tutto è perfetto, certo: alcuni rivenditori lamentano commissioni elevate da parte dei gestori del programma, ma l’effetto complessivo resta positivo. “Non toglie fatturato ai negozi – anzi, allarga la torta”, sostiene Edgell.

Londra ora di punta traffico bici

Traffico mattutino nell’ora di punta sulla pista ciclabile nord-sud sul Blackfriars Bridge a Londra, parte dei 260 km di piste ciclabili protette della città. Foto: Tom Bogdanowicz.Un modello di politica pubblica

Il governo britannico vede nella misura un tassello chiave per la mobilità sostenibile. La ministra ai trasporti locali Lilian Greenwood l’ha definita “una storia di successo” e ha annunciato nuovi investimenti: 616 milioni di sterline in quattro anni per rendere più sicuro e facile spostarsi a piedi e in bici. Il prossimo passo? Estendere il beneficio anche a lavoratori autonomi e redditi più bassi, perché la bicicletta diventi davvero un diritto di tutti, non un privilegio di pochi.

Il Cycle to Work Scheme ha dimostrato che la leva fiscale può essere un potente strumento di cambiamento sociale. Ha reso possibile ciò che in molti paesi sembra ancora un’utopia: mettere in bici chi non ci va. E lo ha fatto senza slogan, ma con una formula concreta che unisce economia, salute e libertà di movimento.

Perché non importare questo programma anche in Italia?

Guardando ai risultati britannici, è difficile non chiedersi perché un sistema simile non esista già anche da noi. In Italia, il mercato della bici sta attraversando un momento di stallo: dopo il boom post-pandemia, le vendite sono crollate, complice la crisi economica e l’assenza di incentivi strutturali (perché lo Stato ha deciso di finanziare solo l’acquisto di auto elettriche, ndr).

Un programma come il Cycle to Work Scheme potrebbe rappresentare una svolta, capace di sostenere i negozi di prossimità, far risparmiare i lavoratori e riportare nuovi ciclisti sulle strade. Non servirebbero miracoli, ma solo la volontà politica di riconoscere che ogni persona che va al lavoro in bici non solo risparmia, ma fa risparmiare l’intera collettività.

E tu cosa ne pensi: aderiresti a un programma del genere se venisse realizzato anche in Italia?

*[Fonte]

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