Operazione della Guardia di Finanza nell’ambito dell’indagine che risale al 2021 sulla Max Petroli Italia. Colpiti anche due imprenditori vicini a Lady Petrolio. Sigilli anche alla sua villa sull’Appia Antica

Beni per 106 milioni di euro, fra cui una villa a Porto Rotondo con ormeggio per le barche (del valore di 70 milioni di euro), e un’altra sull’Appia Antica (28 milioni), a Roma, sono stati sequestrati dal Nucleo di polizia economica-finanziaria a Lady Petrolio Anna Bettozzi, alla figlia e al figlio e a un imprenditore, nell’ambito delle indagini scattate nel 2021 sulla Max Petroli Italia. Fra i beni sequestrati, oltre a quote societarie e conti correnti bancati, anche orologi di lusso, auto di grossa cilindrata, fra cui una Bentley, ma acquistata per 42mila euro, e numerose opere d’arte, fra dipinti e oggetti di arredamento d’epoca. Colpiti dal provvedimento anche Virginia e Filippo Maria Bettozzi, insieme con Roberto Strina.

I precedenti

Nel 2022 Anna Bettz, questo il suo nome d’arte nel mondo della musica, già arrestata nell’aprile 2021 con altre 74 persone, è stata condannata a 13 anni e due mesi di reclusione con rito abbreviato, ai domiciliari, perché ritenuta al vertice di una banda specializzata nel contrabbando di derivati petroliferi in contatto con clan della malavita organizzata. Era accusata di associazione a delinquere, al riciclaggio, alle false fatture e ai reati fiscali (185 milioni evasi tra Iva, accise, Ires), e davanti al gup aveva anche retto l’aggravante mafiosa. Non un personaggio qualsiasi, ma un’imprenditrice, cantante, animatrice dei salotti romani. Ereditiera dell’impero economico del marito Sergio Di Cesare arrestata alla frontiera di Ventimiglia mentre a bordo di una Rolls Royce è diretta a Cannes, tenendo accanto una scatola di stivali a gamba alta che celano 300mila euro in contanti. Gli accertamenti di carabinieri e finanza la inquadrano come capo indiscusso dell’associazione che quadruplica il fatturato della Max Petroli grazie alle relazioni con i Moccia, i Casalesi (un miliardo di finanziamenti in cambio di riciclaggio), i Piromalli e i Mancuso. È sempre lei per l’accusa a tenere la gestione anche dopo la trasformazione in Made Petrol Italia, diretta formalmente dalla figlia 27enne Virginia Di Cesare. «A’ Pie’ — diceva Bettz alla sorella — io dietro c’ho la camorra». 



















































31 ottobre 2025 ( modifica il 31 ottobre 2025 | 15:52)