A metà secondo set, dopo aver subito un controbreak, Jannik ha perso la pazienza verso il suo angolo, in modo particolare con il super coach australiano da cui avrebbe voluto un maggiore supporto

«I make a break and your fucking sitting». Nel dominio di Jannik Sinner contro Ben Shelton nei quarti di finale del Masters 1000 di Parigi c’è stato comunque un momento complicato, in cui il numero 2 del mondo a cui mancano due vittorie per tornare numero 1 — almeno per una settimana — si è rivolto verso il suo box, «colpevole» di sostenerlo troppo poco. «Ho una pausa (ma potrebbe tradursi anche in un «ho subito un break», ndr) e voi siete seduti, c…», le parole di Sinner dopo aver subito a zero il controbreak sul 3-2 nel secondo set.

Niente di allarmante, sia chiaro: normali schermaglie dialettiche, anche perché Jannik considera il suo team (Darren Cahill, il preparatore atletico Umberto Ferrara, l’osteopata Andrea Cipolla, più Simone Vagnozzi e il nuovo fisioterapista Alejandro Resnicoff non presenti a Parigi) come una seconda famiglia. Ma quello che si è visto sul centrale de La Défense è uno sfogo a cui Sinner non ha abituato, concluso però con un «alé alé, forza» pronunciato da Ferrara e perfettamente comprensibile dai microfoni a bordo campo: un incitamento che ha avuto l’effetto di ricaricare il team Jannik, prima della chiusura con un doppio 6-3, 24esima vittoria di fila indoor. E allora ben venga anche qualche attimo di tensione.



















































31 ottobre 2025