di
Paola De Carolis

Le due figlie, che per volere di re Carlo manterranno i loro titoli, pagano l’imbarazzo per lo scandalo sessuale che ha toccato il padre (che continua a professarsi innocente) e per la posizione della madre (che dal pedofilo Jeffrey Epstein accettò diversi prestiti)

LONDRA – Non è una bufera che passerà in fretta quella innescata dal comportamento di Andrea, oggi non più duca e non più principe, ma pur sempre il fratello del re. Dagli Stati Uniti aumentano le voci che chiedono che si presenti di sua volontà agli inquirenti. «Se vuole riscattarsi, se vuole fare la cosa giusta per le vittime di queste violenze, allora si faccia avanti e racconti cosa ha visto, cosa è successo». Le parole di Suhas Subramanyan, membro della commissione del Congresso che sta indagando sul caso Epstein, raccolgono consensi in Gran Bretagna, dove diversi deputati sottolineano che «se interprellato, Andrea dovrebbe comporsarsi come farebbe ogni persona decente e collaborare». Lo aveva promesso lui stesso, d’altronde, nella lunga intervista, l’ultima, alla Bbc nel 2019.

La nuova vita da comune mortale di Andrea Mountbatten Windsor comincia senza alcun distanza dal suo passato. Dovrà lasciare il Royal Lodge e trasferirsi in una dimora più consona al nuovo rango di esule indesiderato. Re Carlo gli passerà uno stipendio di tutto rispetto, assicura il Guardian, ma i problemi non sono finiti, tutt’altro, anche perché oltre alla posizione dell’ex principe di fronte alla legge, si incrinano i rapporti con l’ex moglie Sarah e le figlie, Beatrice e Eugenia



















































Anche Sarah Ferguson lascerà il Royal Lodge, ma si ritiene che non andrà a Sandrigham, nel Norfolk, con Andrea.

Quanto alle due principesse, per le quali sia Carlo, sia l’erede al trono William nutrono molto affetto, avrebbero lasciato temporaneamente il Regno Unito. Ufficialmente la loro posizione all’interno dei Windsor non cambia, ma la condotta del padre Andrea, che continua a dirsi innocente, e della madre Sarah, che da Jeffrey Epstein aveva accettato diversi prestiti, è un imbarazzo che sarà difficile gestire. Sarebbero «mortificate e deluse».
   
Lavorano tutte e due, sono mogli e madri, ma la normalità, soprattutto di questi tempi, non è di casa. Beatrice, che è sposata con l’italoinglese Edoardo Mapelli Mozzi, ha creato una sua società di consulenze, BY-Eq, sull’importanza dell’intelligenza emotiva nell’era di quella artificiale, ed è ben introdotta in campo internazionale. Eugenia lavora per la galleria d’arte Hauser & Wirth e ha fondato un ente benefico contro la schiavitù, in particolare a sostegno delle vittime della schiavitù sessuale. Difficile non leggere in questa iniziativa una risposta alle azioni di Andrea, che avrebbe più volte approfittato del giro di giovani donne cadute nella rete di abusi, molestie e ricatti di Epstein. Come Virginia Giuffre, sua accusatrice per eccellenza morta suicida ad aprile eppure in grado di farlo capitolare con un’autobiografia postuma.
  
Carlo non vuole che le nipoti «paghino per gli errori del padre’», ma un prezzo sembra inevitabile, a conferma della massima di Philip Larkin («Ti fregano mamma e papà, Magari non intendono farlo ma ti fregano») e di Shakespeare prima di lui («I peccati dei padri ricadono sui figli», Il mercante di Venezia). «In tutta franchezza, il nome di Andrea è stato menzionato più volte dalle vittime», ha precisato Subramanyan, aggiungendo che l’ex principe potrebbe testimoniare comodamente da Londra via Zoom, in presenza di un suo legale.
   
Il re si trova a gestire una crisi che nella storia recente dei reali ha pochi precedenti, un fatto dimostrato anche dall’inseguirsi in questi giorni di comunicati ufficiali e aggiornamenti in forma anonima da Buckingham Palace. Da una parte è importante per il sovrano sincerarsi della salute mentale del fratello e aiutarlo nei limiti del possibile, dall’altra non può ignorare il crescente sdegno del paese. «La vicenda di Andrea – ha sottolineato Alan Rusbridger, ex direttore del Guardian oggi alla guida della rivista Prospect – dovrebbe ricordare al paese che la monarchia intera si basa sul fatto che noi sudditi non la guardiamo troppo attentamente».

1 novembre 2025