La globalizzazione è quel processo secondo cui un’ondata di freddo in Turchia può influenzare la produzione di Nutella in Italia. Semplificatoria chiave di lettura per un processo concreto: il colosso dolciario Ferrero, produttore della celebre crema d’Alba e di molti altri dolci, è in ambasce dopo che i suoi fornitori basati in Turchia, primo produttore mondiale di nocciole, si trovano di fronte alla necessità di alzare i prezzi per contenere un raccolto incredibilmente basso. Da qui uno stallo delle forniture dal Paese anatolico al colosso di Alba.

La crisi nella capitale mondiale dei raccolti

Tutto è iniziato ad aprile, quando una gelata tardiva ha travolto molte piantagioni e spinto al ribasso, da 717mila tonnellate del 2024 a 453mila pronosticate quest’anno (-37%) la previsione del raccolto anatolico. Cemil Temiz, presidente della filiale di Ulubey della cooperativa Fiskobirlik, una delle maggiori società consortili che raccolgono le nocciole in Turchia, ha detto che il raccolto potrebbe essere ancora più basso, non superiore alle 300mila tonnellate.

La Turchia è la capitale mondiale delle nocciole, e in particolare lo è la regione del Nord-Est del Paese, sulla costa del Mar Nero. Già Erodoto nel V secolo a.C. narrò la ricchezza di nocciole della terra che si estendeva vicino a quello che era noto ai tempi come il Ponto Eusino. Concentrata attorno alla città di Giresun, l’antica Cerasunte da cui il senatore romano Lucullo importò le ciliegie (cerasa in latino) dando il nome al frutto dalla città, la produzione di nocciole sostiene l’economia di un intero distretto garantendo 2,5 miliardi di dollari di export all’anno.

I prezzi delle nocciole e gli impatti per Ferrero

Negli anni, i prezzi delle nocciole si erano stabilizzati tra 3,4 e 4,5 dollari al chilogrammo sui mercati di scambio, ma nelle ultime settimane Mundus Agri ha riportato che hanno raggiunto gli 8,4 dollari al kg nonostante una domanda non esplosiva. Ferrero si è trovata a dover subire questi cambi di prezzo in un contesto che vede la Turchia agire da vero e proprio egemone del mercato, dato che produce oltre due terzi di tutte le nocciole raccolte a livello mondiale. Da qui la scelta netta: sospendere temporaneamente gli acquisti dal mercato turco e concentrarsi, da un lato, sulla gestione delle scorte e dall’altro sulla fiducia nei fornitori alternativi tra Serbia e Italia per far da supplenza a un contesto di mercato sfavorevole.

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Siamo nel contesto di uno stallo alla messicana. O sarebbe meglio dire alla turca: “I piccoli produttori turchi stanno trattenendo le scorte, rifiutando le offerte a basso prezzo di Ferrero. Nel frattempo, Ferrero sta ritardando gli acquisti, in attesa che i prezzi si stabilizzino”, nota Turkiye Today, aggiungendo che la celebre Nutella potrebbe essere il prodotto maggiormente impattato nel prezzo e nelle dinamiche di mercato se lo shock di fornitura continuasse, aggiungendo che “Ferrero ha rifiutato di commentare le potenziali variazioni di prezzo, ma ha riconosciuto che le continue interruzioni delle forniture potrebbero influire sulla futura pianificazione della produzione”.

Le prospettive del colosso di Alba

Il colosso dolciario di Alba è ora un grande player perfettamente integrato nel mercato globale del settore alimentare, in cui si giocano partite decise spesso da strategie di acquisto al momento giusto di asset produttivi e scorte. Questa fase critica sarà uno stress test per l’azienda guidata da Giovanni Ferrero e per le sue aspirazioni espansive.

Con l’acquisizione di WK Kellogg per 3,1 miliardi di dollari Ferrero ha espanso quest’anno il suo perimetro oltre un sistema che garantiva 18 miliardi di dollari di fatturato a livello globale, proiettandolo verso gli oltre 21 miliardi con l’obiettivo di raggiungere i 25 nei prossimi anni. Un obiettivo netto e chiaro che va di pari passo con la volontà di presidiare con forza vecchie e nuove linee di prodotto. La “guerra delle nocciole” è un banco di prova per capire quanto resilienti e robuste siano le linee di fornitura dell’azienda. E comprendere se la diversificazione sarà sufficiente a sopperire alla temporanea crisi di un fornitore critico come la Turchia dell’elemento decisivo per il prodotto di punta di Ferrero, le nocciole.

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