Italia
  • Europa
  • Ultime notizie
  • Italia
  • Mondo
  • Affari
  • Intrattenimento
  • Scienza e tecnologia
  • Sport
  • Salute

Categories

  • Affari
  • Arte e design
  • Assistenza sanitaria
  • Basket
  • Calcio
  • Celebrità
  • Ciclismo
  • F1
  • Film
  • Golf
  • Intrattenimento
  • Italia
  • Libri
  • Mondo
  • Moto
  • Musica
  • Rugby
  • Salute
  • Salute femminile
  • Salute mentale
  • Scienza e tecnologia
  • Sport
  • Tennis
  • TV
  • Ultime notizie
  • Vaccini
  • Volley
Italia
  • Europa
  • Ultime notizie
  • Italia
  • Mondo
  • Affari
  • Intrattenimento
  • Scienza e tecnologia
  • Sport
  • Salute
Podolyak: «I missili a lungo raggio Tomahawk dall’America? Potrebbero mettere fine alla guerra»
MMondo

Podolyak: «I missili a lungo raggio Tomahawk dall’America? Potrebbero mettere fine alla guerra»

  • 2 Novembre 2025

di
Lorenzo Cremonesi

Il consigliere di Zelensky: bene il dialogo tra Washington e Pechino. Putin non ottiene risultati. A Pokrovsk non siamo accerchiati

«Il possibile invio di missili Tomahawk all’Ucraina rappresenta una scelta perfetta e importantissima da parte del Pentagono», spiega a caldo Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Zelensky. «Ancora non abbiamo ricevuto una notifica ufficiale dalla Casa Bianca. Siamo in attesa. Ma se davvero fosse confermato, sarebbe una mossa di grande tempismo, anche perché la Russia continua a bombardare senza sosta e in modo massiccio la nostra popolazione e le infrastrutture civili. E Putin rifiuta di avviare qualsiasi trattativa diplomatica. Ovviamente la decisione di inviarci i singoli apparati militari rimane interamente nelle prerogative del presidente Trump. A noi non resta che sperare che venga sostenuta l’idea di espandere le capacità militari ucraine con l’obbiettivo di porre fine al conflitto».

Putin annuncia l’imminente cattura di Pokrovsk e l’accerchiamento di Kupiansk. È talmente sicuro di sé che offre corridoi sicuri per i giornalisti che vogliano recarsi sul fronte per verificare i successi delle sue truppe. Cosa risponde?
«Sono in corso intensi combattimenti su tutta la linea del fronte. Le battaglie principali sono a Pokrovsk, Kupiansk e Novopavlivka, ma i progressi russi sono minimi. Molte delle affermazioni di Putin sono false. Non vediamo accerchiamenti e neppure “corridoi sicuri”, dato che la Russia non è capace di garantirli. Si sta combattendo dentro Pokrovsk, ma intanto l’esercito russo sta perdendo enormi quantità di soldati e risorse. In quasi quattro anni non sono neppure riusciti a raggiungere i confini regionali di Donetsk e Lugansk».



















































Zelensky ha accettato di congelare la linea del fronte in cambio del cessate il fuoco. Ma Putin vuole tutto il Donbass: riuscirà a prenderlo?
«La Russia si è impegnata in una guerra quasi totale senza ottenere importanti risultati tattici o strategici. Ogni tre mesi dal febbraio 2022 Putin annuncia vittorie imminenti, che poi non arrivano. Nel frattempo, crescono le nostre capacità di colpire nel cuore del territorio russo. Adesso la proposta americana di cessate il fuoco immediato raccoglie il sostegno nostro e Ue per poi avviare subito il processo di pace: è l’unico piano credibile».

Intanto però l’Ucraina è al buio. Putin sembra certo di poter vincere la guerra…
«Putin continua a vivere in un mondo tutto suo, prigioniero delle sue illusioni e qui sta il problema: non riesce a finire la guerra perché non conosce la situazione reale. Ma è anche vero che la Russia torna ad attaccare le nostre strutture energetiche, lo fa con bombardamenti combinati di dozzine di missili e droni concentrati sugli stessi obbiettivi».

Dunque?
«Noi rispondiamo investendo per migliorare le nostre difese e la produzione di sistemi anti-droni. Inoltre, riequilibriamo la nostra rete elettrica e compriamo energia dal mercato europeo. Va aggiunto che ormai reagiamo in modo simmetrico, colpendo il loro sistema energetico con grande efficacia: anche i russi subiscono le conseguenze e si ritrovano senza gas sul mercato nazionale e con i benzinai vuoti».

Come legge la recente scelta di Trump di cancellare il summit con Putin a Budapest e invece adesso il possibile invio dei Tomahawk, che aveva sospeso?
«Sapevamo che non era finale la decisione di sospendere la consegna di missili Usa sia a corto che lungo raggio all’Ucraina. E questo perché siamo tutti consapevoli che occorre colpire la Russia. Lo avete ben compreso anche in Europa, dove la necessità di fare fronte comune è adesso ben presente e non mi lascerei troppo impressionare dalle politiche filo-Putin di Viktor Orbán, che restano marginali».

Ancora massima pressione su Mosca?
«Con le sanzioni e va benissimo che Trump abbia penalizzato Rosneft e Lukoil, le blocca sui mercati stranieri, colpisce l’export energetico russo. Secondo: espandendo le capacità ucraine di colpire a lungo raggio in Russia».

Cosa esce per l’Ucraina dal summit tra Trump e Xi?
«Mi sembra che il nuovo dialogo tra Washington e Pechino sia solo all’inizio. C’è la fragile speranza che la Cina possa ridurre gli acquisti di energia russa. Sappiamo bene quanto l’economia di Mosca dipenda da quella cinese. Qui a Kiev manteniamo un cauto ottimismo».

1 novembre 2025

© RIPRODUZIONE RISERVATA

  • Tags:
  • annuncia
  • avviare
  • ben
  • capacità
  • cessate
  • cessate fuoco
  • colpire
  • consigliere
  • continua
  • corridoi
  • corridoi sicuri
  • Cronaca
  • Dal mondo
  • DalMondo
  • decisione
  • dialogo
  • dialogo washington
  • dialogo washington pechino
  • droni
  • energetico
  • energia
  • fronte
  • fuoco
  • guerra
  • invio
  • kupiansk
  • linea
  • linea fronte
  • mercato
  • militari
  • missili
  • Mondo
  • mosca
  • News
  • Notizie
  • pechino
  • podolyak
  • pokrovsk
  • possibile
  • possibile invio
  • presidente
  • putin
  • putin annuncia
  • raggio
  • risultati
  • russia
  • russo
  • tomahawk
  • trump
  • ucraina
  • Ultime notizie
  • Ultime notizie di Mondo
  • UltimeNotizie
  • UltimeNotizieDiMondo
  • World
  • World News
  • WorldNews
  • zelensky
Italia
www.europesays.com