di
Gaia Piccardi

Oggi in finale c’è Auger-Aliassime, vincere significa riprendersi il n.1 del ranking: «Sarò solido anche se non al cento per cento»

Dicono che il team Sinner sia rimasto in piedi per tutta la partita: breve, peraltro, appena un’ora e due minuti. Dicono che Darren Cahill si sia alzato ad ogni break del suo ragazzo, cioè addirittura sei volte, perché certi capriccetti vanno assecondati e partecipare con intensità a un match inesistente è una bugia bianca che non inficia il rapporto di fiducia.
Se Jannik Sinner è il campione che non commette lo stesso errore due volte, il suo coach non è da meno. L’evanescenza di uno Zverev chiaramente alle prese con uno stato di prostrazione, probabilmente drenato di energie dal furibondo quarto di finale con Medvedev, priva di interesse una partita che poteva essere intensa e appassionante come la finale di Vienna, tre set e sei giorni fa. A giocarsi il titolo del Master 1000 di Parigi, l’ultimo stagionale, come da copione va Jannik Sinner, che più che mai sembra un uomo in missione, posseduto dagli dei del tennis. Il barone rosso mette il dito nelle ferite del tedesco, fallimentare come leader della Next Gen e oggi, a 28 anni e da n.3 del ranking, ridotto a comprimario di lusso dalla Gen Z di Sinner e Alcaraz, la coppia di antagonisti che si è data appuntamento a Torino per il bottino più ricco.

Il punto del sorpasso (ora Jannik è 5-4 sul tedesco nei confronti diretti, e l’azzurro a questi dettagli ci tiene) è una derrota definitiva, che sa di fine di un’epoca. Zverev è scarico, certo, semovente e alla deriva su un campo che pare la piscina che ospitò l’Olimpiade proprio qui, a La Defense; ma non è che Jannik sia riposato: a Parigi è andato avanti tra smorfie di dolore, manate alle gambe rigide, carezze alla schiena scricchiolante. Durante il match con Shelton ha avuto uno sfogo verbale contro Cahill («Io faccio il break e tu non ti alzi, ca..o», tutto risolto con un abbraccione a partita vinta), per lui un secondo padre: segnali di stanchezza, fisica e mentale. E di un certo nervosismo. Ma diversa è la gestione delle crisi, anche quelle passeggere, in casa Italia. Sinner ormai si conosce, si sa amministrare, gioca con il punteggio (ipse dixit), ti seduce e poi ti abbandona al tuo destino. Zverev gli si consegna già al primo game: alza bandiera bianca con un dritto esanime in rete. Comincia un massacro, tra occhiate disperate del tedesco verso la sua panchina. Il secondo break scava il solco (4-0), poi diventa in fretta un’umiliazione (6-0, 6-1), che il fisioterapista chiamato in campo in corso d’opera per soccorrere Zverev non può arginare.



















































Un allenamento attivo per Sinner, troppo breve per verificarne il vero stato di forma alla viglia dell’ultimo sforzo prima delle Finals. È la nona vittoria in dodici giorni, la 25ª consecutiva al chiuso (appaiato Pete Sampras), la fatica si fa sentire: «Non sono al cento per cento ma ho cercato di essere solido con un avversario che non stava bene». Oggi in finale, la nona stagionale (eguagliato il record personale nella stagione in cui è stato fermo tre mesi per le conseguenze del Clostebol) su undici tornei giocati, la seconda consecutiva, l’italiano trova il canadese Felix Auger-Aliassime (2-2 i precedenti, l’ultimo in semifinale all’Open Usa), che con questo risultato inguaia terribilmente la corsa di Lorenzo Musetti verso la qualificazione a Torino: il nuovo capitano di Davis (in assenza di Jannik) deve sperare che Aliassime non vinca a Parigi e dare tutto per conquistare l’Atp 250 di Atene, dove ha accettato una wild card. E potrebbe non bastare.

Quanto a Jannik, annettendosi il Master 1000 di Parigi tornerebbe momentaneamente numero uno del ranking. La corona di re del 2025, a quel punto, verrebbe assegnata tra Sinner e Alcaraz alle Finals, che quindi metterebbero in palio ben più dei 5 milioni di dollari per il vincitore imbattuto: un finale di stagione incandescente. Ma questi sono dettagli. La sensazione, e non da oggi, è che sul veloce indoor Jannik Sinner sia tornato ingiocabile.

2 novembre 2025 ( modifica il 2 novembre 2025 | 07:05)