Matteo Cotelli (Germani Brescia)
La Germani Brescia continua la sua cavalcata in territorio nazionale ed è prima in classifica in solitaria. Con Marco De Benedetto ne abbiamo parlato nell’ultima puntata di Backdoor Call. Tra passato, presente e futuro.
«La cosa più difficile è quella di passare da quelli che non sono attesi, come poteva essere l’anno scorso. Con Peppe esordiente e una squadra con un certo assetto ma da verificare dopo la fine del ciclo di Alessandro Magro, c’era un grande punto di domanda. Peppe era stato bravissimo a creare un sistema e un’identità nuova di successo.
Però, quando vinci in modo inaspettato, puoi lavorare un po’ sotto traccia; quando invece tutti ti aspettano al varco, è molto più difficile. In questo momento la sfida di Brescia è proprio questa: rispondere presente tutte le domeniche, sapendo che ormai ogni squadra ti aspetta, prepara le partite in un certo modo e cerca di metterti in difficoltà conoscendo i tuoi punti di forza.
È vero che confermarsi è sempre complicato, ma questo è anche un grande merito del programma di Brescia. Dall’altra parte, però, avere punti di forza ben definiti fa sì che gli avversari arrivino pronti: le difese sono sempre più attrezzate, le idee più chiare.
La figura di Matteo Cotelli:
Nonostante tutto, la forza del gruppo, l’identità e l’organizzazione che Matteo Cotelli sta costruendo sono impressionanti. Matteo è molto più esperto di quanto la gente pensi: ha alle spalle tanti anni di assistentato che ti formano e ti forgiano. Ha idee chiare e un’identità tecnica e caratteriale precisa. Quando poi sali sul palcoscenico del capo allenatore il modo di vedere le cose cambia, ma la sua maturità come persona lo rende pronto ad affrontare le diverse situazioni.
Il gruppo gli sta dando una grande mano, e questo è un segnale di solidità e fiducia reciproca. Brescia, oggi, sta dimostrando di avere un’anima e una continuità che raramente si vedono in una squadra che ha cambiato così tanto in così poco tempo.»