© Sirotti



Oier Lazkano è finito nella bufera e, dopo qualche giorno di silenzio, ha deciso di rendere pubblico il suo punto di vista sulla vicenda che lo vede coinvolto. Il corridore spagnolo, passato alla Red Bull-Bora-hansgrohe e, di fatto, rimasto fuori dalle corse dallo scorso mese di aprile, è stato sospeso dall’Unione Ciclistica Internazionale per via di “anomalie non spiegate nel suo passaporto biologico, risalenti alle stagioni 2022, 2023 e 2024”. La squadra WorldTour tedesca ha subito fatto sapere, in conseguenza alla sospensione comunicata dall’UCI, che Lazkano “non farà più parte della nostra squadra”.

La Movistar, la formazione per cui il basco correva nelle stagioni citate dall’UCI, dal canto suo ha fatto sapere che “era materialmente impossibile essere a conoscenza, ma anche solo intuire alcuna anomalia”. Lazkano ha affidato la sua reazione a un comunicato, diffuso da Marca: “Non ho mai utilizzato sostanze proibite o non ho mai seguito pratiche illecite – le parole del corridore – Quello che ho fatto nella mia carriera l’ho costruito con gli sforzi, la dedizione, l’onestà e il lavoro quotidiano“.

Il 25enne di Vitoria aggiunge, nella nota diffusa: “Sono estraneo a ogni tipo di condotta illecita e ho dato mandato alle persone che mi seguono sul piano medico e legare di adottare tutte le azioni necessarie a dimostrare la mia integrità. Confido nella verità e nella giustizia sportiva. Continuerò, con determinazione e trasparenza, a difendere il mio nome e la mia dignità professionale. Io sono uno sportivo pulito e una persona integra”.

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