Il fondo canadese, tramite un’operazione da 3 miliardi di dollari circa, ha rilevato il restante 26% di Oaktree
Oaktree diventa al 100% di Brookfield. Il fondo canadese, tramite un’operazione da 3 miliardi di dollari circa, ha rilevato il restante 26% di Oaktree. Per l’Inter cosa cambia? Lo spiega la Gazzetta dello Sport: “Tutto rientra in un’operazione avviata nel 2019, con un esborso iniziale di 5 miliardi di dollari: Brookfied, entro il 2026, sarebbe salita al 100% versando altri 3 miliardi”.
“L’esercizio di quest’opzione, ufficializzato nei giorni scorsi, si completerà nel primo trimestre del prossimo anno. Un fondo acquistato da un fondo più grande: consolidamenti tipici nel settore della finanza. Brookfield vanta oltre 1 trilione di patrimonio in gestione; Oaktree è a quota 209 miliardi di dollari. Cifre che, ovviamente, non devono fare annebbiare la vista ai tifosi nerazzurri”.
“La filosofia dei fondi di investimento, soprattutto di un’entità come Oaktree specializzata in asset in sofferenza, è improntata alla sostenibilità del progetto e alla costruzione graduale e razionale di valore, in un orizzonte di medio-lungo termine, per poi rivendere e guadagnarci. Il secondo step della manovra Brookfield-Oaktree non ha alcun impatto sull’Inter. La catena di comando resta la stessa”.
Come confermato dalle interlocuzioni con il Comune nell’ambito di San Siro, il soggetto che esercita il controllo sul club è Oaktree Capital Management, che opera quale investment manager. Tra gli investitori coinvolti ci sono fondi sovrani, fondi pensione, fondi comuni di investimento e altri investitori professionali soggetti a vigilanza, ma le decisioni vengono assunte esclusivamente che è un proprietario molto attivo nell’Inter. I manager capofila sono Alejandro Cano e Katherine Ralph, nel cda c’è pure Renato Meduri, mentre Carlo Ligori segue il progetto stadio, in cima all’agenda del fondo il cui arrivo, dopo le incertezze dell’era Zhang, ha impresso la svolta su San Siro”.
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