di
Gennaro Scala
Travolto dal suv una volante della polizia: l’agente Aniello Scarpati,47 anni e padre di tre figli, è morto sul colpo
È durata circa dodici ore la fuga di Tommaso Severino, 28 anni, imprenditore di Torre del Greco, in provincia di Napoli. Dodici ore di irreperibilità, dopo lo schianto che nella notte è costato la vita all’assistente capo della polizia Aniello Scarpati e ha ferito gravemente il collega Ciro Cozzolino. Quando gli agenti della squadra mobile e della polizia stradale lo hanno rintracciato in ospedale, Severino non ha opposto resistenza. È stato arrestato con l’accusa di omicidio stradale aggravato dall’uso di alcol e sostanze stupefacenti (cocaina) e dall’omesso soccorso. Era lui, secondo le indagini, alla guida della Bmw X4 lanciata a velocità folle contro la Volante della polizia in servizio lungo viale Europa, in zona Leopardi. Non è chiaro dove si stesse recando.
L’impatto è avvenuto poco dopo le due del mattino. La pattuglia del commissariato di Torre del Greco stava percorrendo la carreggiata che collega la Litoranea a via Nazionale quando è stata centrata in pieno dal suv proveniente contromano. L’urto è stato devastante: la Volante si è ribaltata e ha terminato la sua corsa in un vallone. Aniello Scarpati, 47 anni, sposato e padre di tre figli, è morto sul colpo. Il collega, 38 anni, alla guida, è stato estratto ancora vivo e trasportato d’urgenza all’Ospedale del Mare di Napoli. Operato per una frattura al bacino, resta ricoverato in prognosi riservata, ma i medici confidano in un lento miglioramento.
Quando i soccorritori sono arrivati, la scena era drammatica: l’auto di servizio distrutta, le lamiere contorte, la sirena muta. La Bmw aveva i segni dell’impatto, ma i passeggeri non c’erano più. Nel suv c’erano sei persone: oltre a Severino, due uomini, una ragazza di 17 anni e due tredicenni. Alcuni sono stati identificati mentre si trovavano in ospedale per farsi medicare. Si è accertato che erano stati prelevati da una Fiat 500X rossa arrivata pochi minuti dopo lo scontro. La Bmw, risultata a noleggio, aveva il contratto intestato proprio al ventottenne, già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati alle armi.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Torre Annunziata, hanno ricostruito la dinamica con l’aiuto delle telecamere e delle testimonianze. I test tossicologici hanno confermato la positività di Severino ad alcol e cocaina.
Un quadro che aggrava ulteriormente la posizione del giovane, la cui fuga ha scatenato la rabbia dei colleghi di Scarpati e l’indignazione della città.
«Una tragedia che non si può chiamare incidente», ha commentato il vicepremier Matteo Salvini, invocando «tolleranza zero» per chi guida sotto l’effetto di droghe. Le istituzioni sono intervenute compatte. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso in un messaggio inviato al capo della polizia, Vittorio Pisani, «solidarietà e partecipazione al dolore della famiglia e di tutto il Corpo». La premier Giorgia Meloni si è detta «addolorata per la morte di un poliziotto in servizio e il ferimento del collega», mentre il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha ricordato «il valore e il rischio che le forze dell’ordine affrontano ogni giorno».
Il capo della polizia Pisani ha parlato di «dedizione e sacrificio che resteranno esempio per tutti». Messaggi sono arrivati anche dal presidente del Senato Ignazio La Russa, che ha espresso «sincero e profondo cordoglio», e dal presidente della Camera, Lorenzo Fontana, che ha parlato di Scarpati come del simbolo «di un servizio che troppo spesso si paga con la vita».
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2 novembre 2025
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