di
Carlo Macrì

L’amministrazione comunale di Cotronei aveva ottenuto un finanziamento regionale da 1,3 milioni di euro per un museo della musica dedicato al cantante degli Aerosmith, il cui nonno è originario del paese della Sila: ma la sede era stata «truffaldinamente» spostata da Palazzo Bevilacqua a un capannone in periferia, per l’acquisto del quale sono stati usati 120 mila euro

COTRONEI (Crotone) – La musica rock al Borgo di Cotronei, dove sarebbe dovuto sorgere un museo dedicato a Steven Tyler, cantante degli Aerosmith, il cui nonno Giovanni Tallarico, anche lui musicista, era originario del piccolo paese della Sila, l’hanno intonata i carabinieri di Petilia Policastro. Sul pentagramma le note sono state sostituite dagli avvisi di garanzia nei confronti di 15 persone tra amministratori pubblici, funzionari comunali e soggetti privati accusati a vario titolo di reati contro la pubblica amministrazione, falso ideologico e materiale in atto pubblico, truffa aggravata per le erogazioni pubbliche, corruzione elettorale, concussione, estorsione e tentata induzione indebita a dare o promettere utilità. 

Tutto ha avuto inizio nel 2022 da una diffida del cantante statunitense, entrato in contrasto con l’amministrazione di Cotronei. Al cantante degli Aerosmith era stata prospettata l’idea di creare un museo della musica a Palazzo Bevilacqua, edificio del centro storico del comune silano dove visse prima di partire per l’America suo nonno Giovanni Tallarico. Steven Tyler, alias Steven Victor Tallarico, dichiarò subito la sua soddisfazione tanto che aveva assicurato la sua presenza e quella di sua figlia, l’attrice Liv Tyler, per un concerto dal vivo



















































L’Amministrazione del borgo silano aveva già ottenuto dalla Regione Calabria un contributo di un milione e 300 mila euro. Il cantante statunitense si era voluto congratulare personalmente con l’amministrazione per l’idea di dare lustro a Palazzo Bevilacqua nel ricordo di suo nonno. Quando però si accorse che il Comune aveva cambiato idea pensando di spostare la location del museo in un altro edificio alla periferia di Cotronei, si è ribellato e attraverso un suo cugino, l’avvocato Nino Grassi, ha diffidato il Comune a utilizzare il suo nome e ha inviato un esposto alla magistratura. 

La nuova location dove avrebbe dovuto sorgere il museo della musica rock era stata individuata in un magazzino privato alla periferia di Cotronei. Questa nuova destinazione ha messo in allarme la procura di Crotone, guidata da Domenico Guarascio. Al titolare dell’immobile erano stati offerti 120 mila euro. Insomma i magistrati hanno voluto vederci chiaro. A loro difesa il sindaco dell’epoca Nicola Belcastro e Antonio D’Urso, responsabile del V settore «Opere Pubbliche» del Comune di Cotronei, – secondo la procura – avrebbero commesso un falso. Nel comunicare, infatti, alla Regione la nuova location dove avrebbe dovuto sorgere il museo della musica rock, gli amministratori dell’epoca avrebbero a loro difesa fatto credere che i proprietari di Palazzo Bevilacqua non avrebbero voluto cedere l’immobile. I carabinieri di Petilia Policastro, invece, hanno accertato che nessuna proposta era arrivata ai proprietari dell’antica struttura né, ci sarebbero scambi documentali tra la proprietà l’amministrazione comunale. Addirittura – come si evince dalle carte – Antonio Urso avrebbe fatto approvare dalla giunta comunale, «inducendola in errore», la realizzazione del museo della musica rock in un magazzino, facendo credere ai componenti dell’esecutivo comunale di aver espropriato un immobile di proprietà comunale. In realtà come -sostengono i magistrati – l’acquisizione del’immobile era avvenuta a vantaggio di un privato a cui erano stati pagati 118.368 euro

L’idea di avviare il museo è così naufragata, come sempre, per voracità politica, legata agli affari illeciti, voto di scambi e mazzette.

La famiglia Tallarico

La famiglia Tallarico

Steven Tyler da piccolo

2 novembre 2025 ( modifica il 2 novembre 2025 | 13:57)