di
Sara Gandolfi

La complicità del Paese e delle sue forze armate con i cartelli internazionali della droga: domande e risposte

Con l’aiuto di una fonte molto ben informata sulle rotte del narcotraffico internazionale, che ha chiesto l’anonimato, rispondiamo ad alcune domande chiave.

1 Il Venezuela è davvero un narco-Stato? 
L’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Unodc), Europol e Interpol non lo considerano un narcoStato. Si parla piuttosto di un «narco-Stato funzionale». Secondo la definizione Onu, un narco-Stato è un Paese il cui governo controlla, facilita e trae profitto in maniera sistemica dal narcotraffico. Il Venezuela, innanzitutto, non è un Paese produttore di coca, come Colombia, Perù e Bolivia. E non esistono prove ufficiali che lo Stato gestisca direttamente il narcotraffico. Tuttavia, esistono forti elementi di narcoinfiltrazione istituzionale, da lì la definizione di «narco-Stato funzionale»: negli ultimi 15 anni diverse indagini della Drug Enforcement Administration (Dea) e del dipartimento di Giustizia Usa, hanno documentato una forte penetrazione del narcotraffico nelle forze armate e nella politica venezuelana. Il cosiddetto Cartello dei Soli, nato negli anni 2000, avrebbe coinvolto alti ufficiali, accusati di proteggere i flussi di cocaina colombiana diretti verso l’Europa e la zona caraibica, in collusione con i cartelli colombiani e messicani, attraverso i porti di Maracaibo, Carapano e La Guaira, con livelli di controllo doganale molto bassi.



















































2 Maduro è coinvolto? 
In una situazione di collasso economico come quella che sta vivendo il Venezuela, anche a causa delle sanzioni internazionali, il regime di Maduro tollera il traffico non soltanto di droga, ma anche di oro e di carburante, e altri traffici illeciti, come fonti alternative di liquidità. Lo Stato, di fatto, utilizza la narco-economia per sopravvivere ma non si identifica con esso, come accadeva a Panama ai tempi del generale Noriega.

3 Qual è la principale rotta della droga verso gli Usa? 
Secondo un rapporto della Dea del 2020, circa il 74% della cocaina nel 2019 è passato dal Pacifico e non dal Mar dei Caraibi. I Cartelli messicani restano i gestori dell’intera catena logistica del narcotraffico verso gli Usa. Il Venezuela ha un ruolo marginale, di transito e decollo. È un «territorio utile» perché da lì partono imbarcazioni e piccoli aerei che trasportano cocaina in arrivo dalla Colombia verso la Florida. È una «piattaforma di lancio», però secondaria rispetto ai flussi principali.

4 E le rotte verso l’Europa? 
L’Ecuador, in particolare il porto di Guayaquil, è oggi il principale hub di esportazione di cocaina verso l’Europa, via Atlantico ovviamente. La droga è trasportata in container commerciali, carichi di prodotti legali, come banane, cacao, gamberi. Anche in questo caso il Venezuela mantiene un ruolo di supporto logistico, con partenze però dirette verso l’Africa occidentale e da lì verso Spagna, Portogallo e Italia. Anche il porto di Montevideo è interessato a questo tipo di traffico.

5 Il Fentanyl viene dal Venezuela? 
No. È il Messico il laboratorio delle sostanze psicoattive come il Fentanyl. Il Venezuela non c’entra nulla.

6 Il Cartello dei Soli è un’organizzazione criminale? 
Il Cartello dei Soli non è paragonabile ai narco-cartelli messicani o colombiani. In realtà, si tratta di una rete informale composta da ufficiali militari, funzionari di sicurezza e anche intermediari civili venezuelani, che protegge e facilita il traffico di cocaina in cambio di denaro e supporto politico. È una rete di corruzione e collusione: non controlla produzione e traffico di cocaina, ma assicura il passaggio e la sicurezza logistica dei carichi attraverso i porti cruciali del Venezuela, oltre all’impunità dei criminali.

7 E il Tren de Aragua? 
Nato nel 2012 come banda carceraria nella prigione di Tocoron, in Venezuela, nel tempo si è trasformato in un’organizzazione criminale transnazionale che, attualmente, sta destabilizzando diversi Paesi dell’America Latina, tra cui Colombia, Perù, Cile, Ecuador, Uruguay, parte del Brasile, Bolivia, Panama. Ci sarebbero microcellule attive anche negli Stati Uniti. Traffica in droga, esseri umani — in particolare i migranti venezuelani — prostituzione forzata, estorsione.

2 novembre 2025 ( modifica il 2 novembre 2025 | 23:20)