Per molti italiani, il rinnovo dello Spid non sarà più gratuito. Dopo anni di servizio free, alcuni provider come Aruba, Infocert e Register.it hanno cominciato a inviare le prime comunicazioni di avviso: per mantenere l’identità digitale, ora serve pagare un canone. Dall’altra parte, altri servizi come Poste Italiane, Tim, Namirial, Sielte e Infocamere continuano a offrire il rinnovo gratuitamente, almeno per il momento.
La stessa Poste Italiane ha recentemente affermato che il loro servizio resterà gratuito fino al 2030, anche se notano che “il mercato si sta muovendo in direzione diversa”.
Perché ora si paga
Lo Spid è nato nel 2016 come servizio gratuito, basato su un modello di collaborazione tra settore pubblico e aziende private. Lo Stato si occupava di definire regole tecniche e requisiti di sicurezza previsti dal Codice dell’Amministrazione Digitale, mentre i dodici provider privati si occupavano della gestione operativa. Questa collaborazione prevedeva convenzioni che garantivano ai provider un contributo economico dallo Stato, che ha portato il servizio ad essere gratuito per tutti gli italiani. Tuttavia, quando il finanziamento pubblico da 40 milioni di euro è stato bloccato, questo equilibrio economico si è spezzato.
Il cambio di passo è avvenuto nel 2025, con un accordo tra Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e i gestori, che ha confermato la gratuità della base del servizio, ma lasciando ai provider la possibilità di sviluppare modelli economici sostenibili, magari con servizi premium. Le aziende, che lamentano di aver sempre operato in perdita, hanno quindi iniziato a introdurre i canoni.
I servizi a pagamento
Al momento, la lista dei gestori a pagamento include:
- Aruba, al costo di 5,98 euro;
- Infocert, sempre di 5,98 euro;
- Register.it, al prezzo di 9,90 euro avendo anche un call center dedicato.
Namirial ha deciso di adottare un approccio “freemium”, con una versione dello Spid chiamata Lite che è gratuita, mentre una versione Full sarà a pagamento. La differenza è che solo con il secondo si potrà accedere ai servizi della pubblica amministrazione, mentre il Lite si potrà usare solo per i servizi di aziende private. Il costo del Full è di 9,90 euro.
Quelli gratuiti
La buona notizia è che esistono ancora alternative gratuite, come:
- Etna ID;
- ID InfoCamere;
- Intesi Group;
- Lepida ID;
- Poste ID;
- Spid Italia;
- Sielte ID;
- TeamSystem ID;
- TIM ID.
PosteID resta gratuito, anche se nei giorni scorsi si era parlato di un canone di 5 euro per avere lo Spid. Una tesi smentita da Matteo del Fante, amministratore delegato dell’azienda, che in un evento ha affermato:
Al momento Spid resta gratuito per i cittadini anche se il mercato si sta muovendo in direzione diversa. Stiamo facendo le nostre valutazioni, ma per ora il servizio rimane gratuito con Poste.
Cosa fare per tutelarsi
L’utente potrebbe perdere l’identità Spid se non si paga entro la scadenza. Un problema non da poco, visto che ormai è diventata la chiave per accedere a servizi pubblici cruciali, dall’app IO per i bonus alla prenotazione di visite mediche. Ritrovarsi senza e doverlo riattivare d’urgenza significa affrontare lunghe attese, soprattutto per le modalità gratuite.
Per evitare spiacevoli inconvenienti, bisogna verificare la data di rinnovo nelle email del tuo gestore o nell’area personale ed eventualmente decidere se pagare il canone al tuo provider o se migrare in tempo utile verso un gestore gratuito. Attenzione alle truffe: da giorni stanno circolando email phishing che imitano i gestori (anche Poste) e non bisogna cliccare assolutamente su link sospetti.