Jonathan Zebina, ex difensore della Roma e della Juventus, intervistato dalla Gazzetta dello Sport parla della sua carriera, in particolare relativamente al periodo di carriera che il francese, classe 1978, ha trascorso in Italia. Di seguito i passaggi più importanti. 

Zebina, partiamo dall’inizio. Se è arrivato in Italia lo deve a un inseguimento in un parcheggio…

“Che scena con Cellino! Il presidente era venuto a Cannes per vedere un mio compagno, ma rimase colpito da me. Mi inseguì nel parcheggio e mi disse ‘Ti offro questo, non una lira in più’ e mi portò in Italia. Mi dice sempre che sono stato la sua più grande scommessa”. 

Alla prima partita, pronti via e 90 minuti in marcatura su Baggio. Se lo ricordava?

“Eccome, impossibile dimenticarlo. Fu il primo assaggio di cosa era il calcio italiano. Per me era come essere catapultato in un mondo nuovo”.

Dopo due anni a Cagliari, la cercarono in tanti. A spuntarla fu la Roma.

“Ricordo il primo mese, fu tutto molto strano. I tifosi ci contestarono a Trigoria dopo l’uscita dalla Coppa Italia. C’erano gli elicotteri, i furgoni della polizia, pattuglie ovunque. Scene da far west”.