Due i cedimenti che hanno interessato la struttura in ristrutturazione. La seconda valanga di calcinacci ha investito la squadra dei Vigili del fuoco che era sul posto per prestare soccorso. Si scava per raggiungere un operaio 66enne rimasto sotto le macerie. La Procura di Roma ha aperto un’indagine per disastro colposo e lesioni colpose
Paura a Roma, dove nella tarda mattinata di oggi ci sono stati due crolli alla Torre dei Conti, attualmente in ristrutturazione, ai Fori Imperiali. Il primo crollo si è verificato intorno alle 11.30, coinvolgendo quattro operai. Uno di loro, un 66enne romeno, si trova ancora sotto le macerie. Un altro è stato ricoverato in codice rosso: in serata emerge che è cosciente, comunica, la tac ha dato esito negativo, ha una frattura al naso. Poco prima delle 13, si è registrato un altro crollo: una valanga di calcinacci è caduta dal tetto e ha provocato una nuova enorme nube di polvere che ha investito la squadra dei Vigili del fuoco presente sul posto. Un pompiere è stato trasportato all’ospedale Oftalmico. Mentre si scava per raggiungere l’operaio 66enne, la struttura è monitorata anche dall’alto con droni, per valutare la stabilità delle mura e il rischio di ulteriori cedimenti. La premier Giorgia Meloni: “Seguo con profonda apprensione l’evolversi delle operazioni di soccorso”.
Prefetto Roma: “Operaio sotto le macerie è vivo”
“Al momento c’è una persona che è intrappolata ma abbiamo delle evidenze che sia ancora in vita. C’è in corso ogni sforzo per cercare di salvarlo che è la priorità ma è un’operazione complessa”, ha detto il prefetto di Roma Lamberto Giannini, nel corso del punto stampa ai Fori Imperiali per l’aggiornamento sul crollo della Torre. Anche dopo il secondo crollo “la persona dà segnali di vita. Probabilmente perché nella prima entrata” i vigili del fuoco “non erano riusciti a liberarlo ma sono riusciti, in qualche modo, a proteggerlo”, ha spiegato. “Quello che possiamo dire è che sarà un’operazione molto lunga e complessa, perché il rischio di crollo è altissimo. Ci proveremo in tutte le maniere – ha ribadito – perché la priorità assoluta è salvare questa vita umana”.
Soccorritori riescono a parlare con operaio
Da quanto si apprende, i soccorritori sarebbero riusciti a scambiare alcune parole e avere dei contatti con l’operaio sotto le macerie della Torre dei Conti ai Fori imperiali. Stanno procedendo le attività di soccorso per tentare di salvarlo. Dopo il secondo crollo del solaio, i vigili del fuoco assieme alla protezione civile proseguono con gli interventi nell’area. Al momento le squadre di soccorso, continuano con l’aspiratore di macerie dalle finestre, sul lato dei fori Imperiali, per poter poi tentare di estrarre l’operaio che si trova al di sotto, messo in sicurezza in una camera d’aria. I vigili continuano a estrarre i detriti sia con la macchina aspiratrice sia con le mani. In uno dei momenti preparatori all’operazione, le persone affacciate ai palazzi limitrofi hanno sentito i soccorritori chiamare il 66enne, chiedendogli come stesse e dicendogli: “Stiamo arrivando”.

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La Torre dei Conti dopo il crollo – ©Ansa
Aperta un’indagine
Sulla Torre dei Conti erano in corso lavori di restauro finanziati con fondi del Pnrr – programma Caput Mundi. “È successo improvvisamente. Poi ho visto solo la nube di polvere e i soccorritori”, ha raccontato uno degli operai soccorsi. La Procura di Roma, intanto, ha deciso di aprire un’indagine sul crollo. I pm indagano per disastro colposo e lesioni colpose. Gli inquirenti disporranno una consulenza tecnica per costruire la dinamica e accertare le cause del crollo. Tra le ipotesi che vengono formulate si fa largo l’idea che ci possa essere stato un cedimento interno della struttura. A quanto accertato, stamattina erano al lavoro nella Torre 11 operai. “Prima dell’avvio delle opere sono state effettuate indagini strutturali, prove di carico e carotaggi per verificare l’idoneità statica della struttura e avevano attestato le condizioni di sicurezza necessarie per procedere agli interventi sui solai”, ha spiegato la sovrintendenza capitolina ai beni culturali.
Una testimone: “Sentito un boato, poi il crollo della Torre”
“Abbiamo sentito un boato intorno alle 11.20. Un rumore sordo, a cui però ci eravamo abituati in queste settimane per il cantiere. Poi abbiamo capito che era molto più forte e diverso. Ci siamo precipitati all’esterno e abbiamo visto la torre staccarsi. La prima cosa a cui ho pensato sono stati gli operai, nostri clienti, che vengono qui ogni giorno”. Questa la testimonianza di una donna, titolare del bar in largo Corrado Ricci situato proprio davanti alla torre crollata questa mattina.

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Il secondo crollo della Torre – ©Ansa
Russia: “Con soldi a Kiev l’Italia crollerà tutta”
Quanto avvenuto a Roma ha provocato anche uno scontro tra Italia e Russia, aperto dal commento della portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova: “Finché il governo italiano continuerà a spendere inutilmente i soldi dei suoi contribuenti” per l’Ucraina, “l’Italia crollerà tutta, dall’economia alle torri”. All’intervento di Zakharova ha risposto duramente il vicepresidente della Camera dei deputati, Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia: “Le parole della portavoce del ministero degli esteri russo Zakharova sono una cafonata inaccettabile degna di un popolo barbaro, si scusi. In un momento delicato in cui seguiamo con apprensione gli sviluppi del crollo della Torre dei Conti, per l’incolumità dei lavoratori coinvolti nonché per i danni a un sito storico italiano, canzonare in quel modo l’Italia è caratteristico di uno Stato barbaro. Mi auguro voglia recuperare la gaffe chiedendo scusa alla città eterna, sempre ospitale con tutti, perfino con chi bombarda le città indifese dell’Ucraina per impossessarsene”.
Farnesina convoca ambasciatore russo. Tajani: “Vergogna, non si speculi su disgrazia”
In serata poi la Farnesina ha convocato l’ambasciatore russo in Italia Alexey Paramonov per procedere con un richiamo formale. “Noi pretendiamo rispetto, per questo ho fatto convocare l’ambasciatore russo, per manifestare la nostra indignazione per le frasi” di Maria Zakharova, ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Questa tragedia ha colpito il popolo italiano e non ha nulla a che vedere con la guerra. Sono frasi ignobili che respingiamo al mittente”, ha aggiunto. E ancora: “Sono dichiarazioni a dir poco volgari. Perché quando c’è una disgrazia non si può speculare su persone che stanno ancora sotto le macerie e su operai feriti. Noi non lo abbiamo mai fatto, quando c’è stata qualche disgrazia che ha colpito la Federazione russa abbiamo sempre mostrato solidarietà. Queste dichiarazioni sono vergognose, inaccettabili, in un Paese civile”.

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