Da qaedista a invitato: Al Sharaa andrà alla Casa Bianca
dalla newsletter del Corriere IL PUNTO | AMERICA-CINA
(di Anna Momigliano) Da prigioniero in Iraq accusato di terrorismo, a ospite alla Casa Bianca. Il presidente siriano Ahmed al Sharaa incontrerà Donald Trump a Washington il 10 novembre, ha annunciato ieri un diplomatico Usa. L’incontro assume una valenza particolare perché Al Sharaa — che ha preso il potere nel dicembre dello scorso anno, quando ha rovesciato il regime di Bashar Assad, ed è presidente da gennaio — ha avuto legami con Al Qaeda e combattuto gli americani in Iraq.
Nato in Arabia Saudita nel 1982 e cresciuto in Siria, Al Sharaa si era unito agli insorti in Iraq nel 2003: due anni dopo fu catturato dagli americani e, in cella, conobbe Abu Bakr al Baghdadi, futuro leader dell’Isis. Liberato nel 2011, è tornato in Siria, dove cominciava a montare la rivolta. E lì, con denaro fornito da Al Baghdadi, nel 2012 ha fondato Al Nusra, allora una costola di Al Qaeda. Nel 2016 la milizia ha «divorziato» da Al Qaeda e l’anno dopo si è fusa con altri gruppi islamisti, formando Hay’at Tahrir al Sham, o Hts, l’«Organizzazione per la liberazione del Levante». Sotto la sua leadership, l’Hts ha sferrato l’attacco decisivo contro Assad grazie al sostegno della Turchia e alla congiuntura: Hezbollah indebolito dai colpi israeliani e Mosca «distratta» dall’Ucraina.
Giunto al potere, ha cercato di proiettare un’immagine di uomo pragmatico e desideroso di intrattenere buoni rapporti con gli Usa. A settembre ha parlato all’Assemblea generale Onu, primo presidente siriano a farlo dal ’67. Mentre era a New York, ha colto l’occasione per partecipare a un convegno con David Petraeus, il generale che comandava le truppe Usa in Iraq quando lui era un jihadista: «Un tempo ci combattevamo — ha detto — ora siamo seduti a parlare da amici».