Se a Lucca Comics, fino a ieri, erano presenti gli ’antenati’ dei lottatori apocalittici di Ken il Guerriero provenienti dagli Uffizi, nelle Gallerie fiorentine entra il ’papà’ di Kenshiro. Il grande autore di manga Tetsuo Hara, creatore del leggendario Ken il Guerriero ieri ha donato alle Gallerie il suo autoritratto, diventando così il primo mangaka a entrare nella prestigiosa collezione di autoritratti d’artista del museo, la più vasta al mondo. Hara è arrivato accompagnato da una delegazione di Lucca Comics & Games, del quale quest’anno è stato ospite d’onore con una grande mostra dedicata alle sue tavole originali di Ken il Guerriero. All’esposizione ‘Come un fulmine dal cielo’ gli Uffizi hanno contribuito prestando tre disegni cinquecenteschi di Baccio Bandinelli. Si tratta di ’Figura maschile’, ’Studi di braccia’ e ’Tre figure maschili’, quest’ultimo attribuito alla scuola di Bandinelli, tutti provenienti dal Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi. E proprio qui il direttore delle Gallerie Simone Verde, insieme al capo della segreteria tecnica del Ministero della cultura Emanuele Merlino, in rappresentanza del ministro Alessandro Giuli – il quale ha donato al sensei una riproduzione della celebre statua ’Il pugile a riposo’ – ha accolto Tetsuo Hara. “È la prima volta che visito gli Uffizi, sono felice ed emozionato” le parole del fumettista che non esclude “un lavoro sugli Uffizi”. “Un onore ospitare Tetsuo Hara” ha detto Verde ricordando che quest’occasione “rafforza il legame con Lucca Comics & Games” e accoglie con entusiasmo la possibilità “di future collaborazioni”, ipotizzando anche una mostra dedicata ai manga da organizzare alle Gallerie. Poi la visita – oltre un’ora – tra i tesori degli Uffizi. Hara ha apprezzato il Tondo Doni e la Sala di Michelangelo e Raffaello ed è rimasto estasiato dal Laocoonte di Baccio Bandinelli al punto da volere una foto di fronte alla leggendaria scultura, dichiarata fonte di ispirazione per l’opera centrale della sua esposizione a Lucca Comics & Games, intitolata il ’Salvatore nell’arena’. ll sensei ha poi visitato in forma privata anche il Museo Gucci.

Barbara Berti