Il popolare giornalista televisivo torinese Amedeo Goria si oppone alla richiesta di archiviazione della procura di Ivrea per l’indagine sulla presunta ricettazione di un prezioso quadro di Giorgio De Chirico. La tela raffigura una veduta di Venezia e varrebbe più di 100.000 euro. Apparteneva ad Aldo Goria, papà di Amedeo, ed è stata trafugata dalla sua abitazione a Chiaverano nel 1969.

La vendita all’asta dopo il furto

Fino al 2010, nessuno ha più saputo niente dell’opera trafugata. Quell’anno, poi, la casa d’aste Christie’s ha tentato di farla autenticare e, cinque anni dopo, se l’è aggiudicata un compratore per 35.000 sterline. Non è chiaro come il dipinto sia arrivato a Christie’s. Sicuramente, è stato alterato con un nuovo strato di colore, probabilmente per camuffarlo.

Un indagato per ricettazione

Dopo la vendita, Amedeo Goria ha sporto una nuova denuncia e un uomo è finito indagato con l’accusa di ricettazione. Il fascicolo, però, rischia l’archiviazione, complice il lungo periodo di tempo trascorso dal momento del presunto furto. Il reato, infatti, pur essendo documentato, rischia di essere ormai prescritto.

Tutelato dall’avvocato Marco Germasi, il giornalista chiede di continuare a indagare e valutare le responsabilità di altre persone, oltre all’uomo già indagato. Sollecita inoltre una rogatoria internazionale, con la speranza di tornare in possesso del quadro. La prossima udienza è in programma ad aprile. Se il giudice accoglierà la richiesta di Goria, ci saranno nuove indagini e la questione potrebbe poi finire al centro di un processo. Diversamente, tutto rischia di essere archiviato per sempre.

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