In Italia è ufficialmente iniziata la stagione del riscaldamento. Nonostante i depositi di gas siano quasi pieni resta alta la preoccupazione per i costi delle bollette. Negli ultimi anni, infatti, l’aumento dei prezzi energetici ha spinto molti cittadini a ridurre i consumi o a valutare sistemi alternativi alle caldaie tradizionali, come le pompe di calore.
Quando si accendono i riscaldamenti
Le regole di accensione dei termosifoni variano a seconda delle fasce climatiche definite dal Ministero dell’Ambiente. Le zone più fredde, come quelle alpine, non hanno limiti precisi, mentre nelle città di pianura e del Centro-Sud gli impianti possono essere attivati solo in determinati periodi. I sindaci possono stabilire deroghe locali, come nel caso di Roma, dove il primo cittadino ha fissato l’accensione al 15 novembre, nonostante la capitale appartenga alla fascia D, che prevede l’avvio dal 1° novembre.
Gli strumenti Enea per i cittadini
Per aiutare le famiglie a gestire i consumi, Enea mette a disposizione due strumenti principali:
- una applicazione online;
- un vademecum pratico.
L’app consente di stimare in pochi minuti la fattibilità e la convenienza economica della sostituzione della caldaia a gas con una pompa di calore elettrica. Secondo Nicolandrea Calabrese, responsabile del Laboratorio Enea Efficienza Energetica negli Edifici e Sviluppo Urbano, “con la nuova app si può capire se la sostituzione dell’impianto sia possibile senza modificare i radiatori o l’impianto idraulico, con risparmi annui da 150 a 433 euro a seconda della zona climatica”.
Le pompe di calore, oltre a ridurre i consumi di gas, sono una soluzione versatile che consente riscaldamento invernale, raffrescamento estivo e produzione di acqua calda sanitaria. Un recente studio Istat ha rilevato una crescita di circa l’8% nell’utilizzo di queste tecnologie rispetto al 2021, con un incremento più marcato nel Nord-Ovest del Paese. Il 43,5% delle famiglie italiane continua a utilizzare un mix di sistemi diversi in base alle esigenze stagionali.
Come risparmiare: i consigli di Enea
Oltre agli strumenti digitali, Enea suggerisce alcune buone pratiche per ottimizzare il comfort e ridurre i costi di riscaldamento:
- sostituire gli impianti obsoleti con pompe di calore ad alta efficienza o caldaie di nuova generazione;
- installazione di cronotermostati e sensori intelligenti che permettono di controllare meglio la temperatura e ridurre i consumi;
- scegliere tecnici qualificati per verificare l’efficienza dell’impianto e lo stato di isolamento termico di pareti e finestre (iterventi mirati possono ridurre i consumi fino al 40%);
- regolare la temperatura dell’acqua in base alle condizioni climatiche esterne attraverso sistemi di termoregolazione climatica, che possono abbattere i consumi fino al 25% ogni 10 gradi in meno;
- monitorare i consumi energetici tramite contatori intelligenti o piattaforme digitali per individuare sprechi o malfunzionamenti;
- effettuare la manutenzione periodica degli impianti per evitare una una sanzione a partire da 500 euro;
- controllare temperature e orari di accensione, rispettando i limiti imposti per la propria zona climatica.
Verso il superamento delle caldaie a gas
Il regolamento europeo prevede la progressiva eliminazione delle caldaie a gas entro il 2029, con l’obiettivo di accelerare la transizione energetica e ridurre le emissioni di CO2. In questa prospettiva, strumenti come quelli proposti da Enea diventano fondamentali per accompagnare cittadini e imprese verso un sistema di riscaldamento più sostenibile e meno costoso. La sfida dei prossimi anni sarà combinare l’efficienza tecnologica con una gestione consapevole dei consumi domestici, garantendo comfort abitativo e risparmio economico.