“Evidentemente questi 8 anni di carcere più tre in Rems non sono serviti a nulla”. A parlare all’Adnkronos è l’avvocata del Foro di Bergamo, Cinzia Pezzotta, che nel 2015 ricoprì il ruolo di difensore per un uomo che aveva accoltellato due pensionati per strada, senza ragione apparente. Oggi quell’uomo è finito di nuovo sulle prime pagine dei giornali e Pezzotta, quando ha avuto notizia, non ha potuto far altro che pensare a quel suo vecchio caso, quello di Vincenzo Lanni

Il video dell’accoltellamento

Ed è proprio Vincenzo Lanni l’accoltellatore di Gae Aulenti, l’uomo che nella giornata di lunedì 3 novembre ha colpito alla schiena una donna e se ne è andato. Ha fatto perdere le proprio tracce per una decina di ore. La diffusione delle immagini della videosorveglianza da parte dei carabinieri di Milano è stata essenziale. Lui, capelli bianchi, giacca blu e un pesante sacchetto in mano, è stato riconosciuto quasi subito. A rivolgersi al Comando è stata la sorella gemella: “È mio fratello”. 

Chi è Vincenzo Lanni

Originario di Bergamo, 59 anni, Vincenzo Lanni faceva il programmatore informatico, ma nel 2012 aveva perso il lavoro. Era appassionato di scacchi, tanto da essere stato iscritto a un club dal ‘99 al 2004 con cui aveva partecipato e decine di tornei. Era rimasto senza lavoro, aveva vissuto grazie ai risparmi. Poi i problemi mentali, l’insoddisfazione e la decisione di colpire qualcuno, forse uccidere. A dargli le idee la passione per i libri gialli.

Le aggressioni dieci anni fa

Il 20 agosto di dieci anni fa un uomo si è avvicinato a un pensionato seduto su una panchina di Villa di Serio, nella Bergamasca. Ha tirato fuori un coltello e ha sferrato un colpo per poi scappare. Poco dopo, nella stessa giornata, lo stesso copione: un anziano ad Alzano Lombardo entra nella biblioteca cittadina e si rivolge all’addetta dicendole del dolore alla schiena. Non si era reso conto che qualcuno gli aveva conficcato una lama nella schiena. Fortunatamente entrambe le vittime si sono salvate. 

Il disturbo della personalità

Quando Lanni è stato preso, nel 2015, ha ammesso di aver fatto un errore, di non voler far male a nessuno, di non essere “un violento”. Durante il processo era emerso che l’uomo soffre di un disturbo schizoide della personalità e una capacità di intendere e volere “grandemente scemata”. Era stato condannato a otto anni di carcere più tre di struttura di riabilitazione per persone con disturbi mentali. Dieci anni dopo Lanni è finito di nuovo in manette e per lo stesso motivo. 

L’accoltellamento a Milano

Ieri mattina una manager di Finlombarda di 43 anni si trovava tra piazza Gae Aulenti e la Biblioteca degli alberi per raggiungere il posto di lavoro quando è stata colpita alla schiena da un fendente. Un atto improvviso, poco comprensibile, sferrato con una lama da 25-30 centimetri. La donna è stata portata all’ospedale Niguarda di Milano dove è stata operata per due ore: il coltello avrebbe perforato polmone e milza. Ora in coma farmacologico, la vittima resta in prognosi riservata anche se non in pericolo di vita. 

Il riconoscimento della sorella

Nel pomeriggio i carabinieri hanno diffuso non solo le immagini dell’accoltellamento, ma anche quelle del presunto autore del reato. Un uomo dai capelli bianchi, con una giacca blu, un sacchetto in mano e lo zaino. Un signore qualunque che, dopo l’atto quasi meccanico, si è allontanato. Rendere pubbliche quelle immagini è stato cruciale e ha permesso l’identificazione da parte della sorella gemella di Lanni che si è subito rivolta ai militari per confermare che quello era il fratello.