Michele Nicastri, 49enne residente a Torino, è stato arrestato nella notte di oggi, martedì 4 novembre 2025, dai carabinieri del nucleo investigativo di Torino e della compagnia di Rivoli per l’omicidio di Marco Veronese, il 39enne ucciso con numerose coltellate sotto casa all’incrocio tra corso Francia e via Sabotino a Collegno la notte dello scorso 23 ottobre. Si tratta, dai primi riscontri, di un uomo legato sentimentalmente all’ex compagna della vittima. L’arrestato, difeso dall’avvocato Chiara Gatto, ha già confessato. L’arma del delitto non è stata trovata.

Il movente: i dissidi con la ex compagna sulla gestione dei figli

Da quanto ricostruito dagli investigatori coordinati dal pm Mario Bendoni della procura di Torino, il movente del delitto sarebbe di tipo familiare. Veronese e l’ex compagna avevano dissidi sulla gestione dei tre figli. Questo avrebbe pesato molto sull’arrestato, che pur avendo una relazione non viveva insieme a lei. La situazione ha scatenato la sua follia omicida, tanto da fargli premeditare il delitto. I due si conoscevano (e questo torna con il fatto che quando lo vide, la notte del delitto, Veronese esclamò “Bastardo” per due volte), ma a quanto pare non così bene.

L’avvocato: “Situazione complicata da più punti di vista”

“Per ora – dice a TorinoToday l’avvocato Gatto – non conosciamo gli atti di indagine e non siamo nelle condizioni di rilasciare alcuna dichiarazione. Posso dire soltanto che si tratta di una situazione molto complicata, da più punti di vista, anche personali legati al mio assistito”.

Il percorso ricostruito tramite telecamere e celle telefoniche

I carabinieri hanno ricostruito l’intero percorso fatto dall’assassino in auto mediante le telecamere installate in zona e anche le celle telefoniche. L’uomo abitava nel quartiere Parella a Torino, non molto distante dalla casa in cui la vittima, che di mestiere installava proprio telecamere e impianti antifurto, viveva insieme ai genitori.

In passato la vittima aveva subito un atto vandalico

Qualche tempo fa Veronese aveva subito un atto vandalico: qualcuno gli aveva tagliato le gomme dell’auto parcheggiata sotto casa. È verosimile che l’autore fosse proprio l’assassino, che quindi sapeva bene dove trovarlo.

Il silenzio dell’ex dal giorno dell’omicidio

Dal 23 ottobre, la famiglia di Veronese ha preferito rimanere in silenzio, parlando solo durante i funerali del 39enne. In quell’occasione, l’ultima fidanzata della vittima ha ricordato il compagno con parole tenere e affettuose. La ex, invece, aveva ritenuto di non intervenire pubblicamente. Non è chiaro se fosse presente o assente alla funzione. Sicuramente, non era citata nel necrologio, accanto ai genitori e ai figli di Veronese.

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