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Oltre quarant’anni con Ilaria Cerrina Feroni, la seconda moglie. E amicizie con Renzo Piano, Giancarlo Giannini, Salvatore Accardo, Caterina Caselli. Una vita piena, quella di Giorgio Forattini, il re della satira con le vignette sempre in prima pagina. È morto a Milano, a 94 anni. Con la sua matita ha disegnato un pezzo di storia dell’Italia repubblicana.


APPROFONDIMENTI

Le origini e il percorso professionale

Nato e cresciuto a Roma da famiglia con padre dirigente nell’Agip, Forattini conseguisce la licenza liceale classica, si iscrive a architettura e all’Accademia di Teatro, ma cambia percorso. Inizia con lavori diversi (operaio in raffineria nel nord Italia, rappresentante di prodotti petroliferi a Napoli, dirigente in una casa discografica) prima di entrare nel mondo della satira. La svolta arriva verso gli anni ’70: nel 1973 collabora con il settimanale Panorama, poi con Paese Sera. 

La prima sua vignetta significativa, datata 14 maggio 1974, è quella che ritrae Amintore Fanfani come “tappo di champagne” dopo la vittoria del «No» al referendum sul divorzio.

Nel corso della carriera collabora con testate come La Repubblica, L’Espresso, La Stampa, Il Giornale. Le sue vignette – ironiche, graffianti, a volte provocatorie – diventano punto centrale della satira politica italiana.Vita privata: le mogli, famiglia, il dolore per il figlio

Forattini è stato legato per oltre 40 anni alla seconda moglie, Ilaria Cerrina Feroni: una donna di nobile casato fiorentino, che all’epoca lavorava in Mondadori. È lei che, in varie interviste, ha raccontato il rapporto quotidiano e la persona dietro la satira: «Vivo da 40 anni accanto a un giornalista scomodo», ha detto. In un’intervista hanno rivelato che in casa lei lo chiama affettuosamente “Isterix”. Forattini viveva con lei a Milano, in zona Porta Venezia, in un appartamento ricco di libri e quadri. 

Dalla prima moglie Forattini ha avuto figli, ma la separazione è stato un momento difficile della sua vita. In particolare, la morte prematura del secondogenito Fabio è stata «una ferita che lo ha segnato nel profondo». Fu trovato morto, a soli 52 anni, in casa alle porte di Roma, a Monte Porzio Catone. 

Passioni, curiosità e l’eredità

Collezionista compulsivo di ritratti, Forattini ne possedeva oltre 1.500 ritratti, 500 solo nella sua casa parigina. Era molto attento ai dettagli e agli oggetti: mobili, busti, libri antichi. La sua casa era quasi un museo di curiosità. Una vignetta di cui si è detto “pentito”? Quella sul suicidio di Raul Gardini ritratto come scheletro nella sua barca. Non amava la censura: ha raccontato di non aver mai ridisegnato una vignetta anche se «mettevano la mia a pagina in piccolo o in basso». Ha subito minacce di morte per alcuni disegni, ad esempio su Maometto o sulla Sardegna a “orecchio” in riferimento a un rapimento di anni fa. IlSussidiario.net

Forattini lascia un’eredità significativa nel panorama della satira italiana: oltre 10.000 vignette, numerosi libri venduti (oltre 3 milioni di copie) e una carriera di oltre cinque decenni. Ma al di là dei numeri, c’è l’uomo: quello che ha vissuto dolori privati, che ha costruito una vita accanto a una compagna fedele, che ha coltivato passioni e amicizie intense.


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