Aumenti medi mensili pari a 142 euro e arretrati medi, al netto dell’indennità di vacanza contrattuale maggiorata, pari a 2.357 euro.  «La firma in Aran del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del comparto Funzioni Locali per il triennio 2022-2024 rappresenta un risultato importante per oltre 430 mila dipendenti che operano quotidianamente nelle Regioni, nei Comuni, nelle Province, nelle Città metropolitane e nelle Camere di Commercio», dice il ministro per la P.A. Paolo Zangrillo.

Enti locali, firmato il contratto collettivo

«È un riconoscimento concreto dell’impegno e della professionalità di chi garantisce, sui territori, servizi essenziali per i cittadini», prosegue Zangrillo. «Con questa firma manteniamo l’impegno sulla continuità contrattuale e poniamo le basi per l’avvio della nuova tornata 2025-2027, per la quale ho già trasmesso all’Aran l’atto di indirizzo quadro. Chiederò al Comitato di settore di emanare al più presto l’atto di indirizzo per il comparto delle funzioni locali. Questo consentirà di utilizzare immediatamente le risorse già stanziate nella precedente legge di bilancio, nonché le risorse aggiuntive previste dalla legge di bilancio 2026, a beneficio delle amministrazioni locali e delle comunità che esse servono», conclude il ministro. 

L’intesa Aran-sindacati

L’Aran ha siglato l’accordo sull’ipotesi di contratto con Cisl, Uil e Csa. Il nuovo contratto disciplina la parte giuridica ed economica per il periodo 1 gennaio 2022-31 dicembre 2024. «L’accordo raggiunto rappresenta un equilibrio tra le legittime aspettative del personale degli enti locali e la sostenibilità del sistema – sottolinea il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo – Le innovazioni introdotte, dalla flessibilità organizzativa alle nuove tutele sociali, dimostrano la capacità della contrattazione pubblica di adattarsi ai cambiamenti del lavoro contemporaneo, garantendo al tempo stesso l’efficienza dei servizi pubblici locali».

Il contratto prevede aumenti medi mensili lordi di 136,76 euro per tredici mensilità, pari al 5,78% del monte salari 2021. Considerando anche lo 0,22% destinato al trattamento accessorio, l’aumento complessivo raggiunge circa 140 euro al mese.

Le novità

Tra le novità introdotte nel Ccnl, l’orario di lavoro più flessibile: in via sperimentale e su base volontaria, i dipendenti potranno distribuire le 36 ore settimanali su quattro giorni. Il buono pasto sarà riconosciuto anche a chi lavora in smart working. Prorogata al 31 dicembre 2026 la possibilità di effettuare progressioni tra le aree con le procedure in deroga. Per gli incarichi di Elevata Qualificazione (EQ), aumenta il tetto della retribuzione di posizione: da 18mila a 22mila euro. Per gli incaricati EQ della Polizia Locale, sarà possibile cumulare incentivi dai proventi del Codice della Strada e indennità di ordine pubblico. Sul fronte delle relazioni sindacali, per la prima volta, l’informativa sul Piano triennale dei fabbisogni di personale sarà seguita da un incontro di approfondimento con le organizzazioni sindacali. L’Organismo Paritetico per l’Innovazione viene potenziato con riunioni obbligatorie almeno due volte l’anno e nuovi temi di confronto, tra cui transizione ecologica e digitale, intelligenza artificiale, e i fenomeni di stress lavoro-correlato e burnout.

Nuove tutele sociali e sanitarie: patrocinio legale per aggressioni (l’ente dovrà sostenere tutti i costi di difesa per i dipendenti vittime di aggressioni da parte di terzi); terapie salvavita (ampliata la tutela retributiva, includendo accessi ambulatoriali, visite specialistiche, esami diagnostici e follow-up); welfare integrativo (estese le possibilità di utilizzo, con misure dedicate anche alla mobilità sostenibile); permessi e lavoro agile (per i dipendenti con particolari esigenze di salute o assistenza familiare, sarà possibile aumentare i giorni di lavoro da remoto tramite contrattazione integrativa). Inoltre, parte dell’indennità di comparto viene conglobata nello stipendio tabellare, con effetti positivi sul calcolo di diversi istituti retributivi. Per il personale turnista, in caso di mancato servizio durante festività infrasettimanali, tali giornate saranno considerate festive senza generare debito orario e senza compenso per il turno.


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