di
Riccardo Bruno

Confermato il decesso di Stefano Farronato e Alessandro Caputo travolti sul Panbari venerdì scorso. E il decesso di quello di Paolo Cocco e Markus Kirchler a causa di un’altra valanga nello Yalung Ri, ancora disperso Marco Di Marcello

Una strage di alpinisti, molti di loro italiani. È lo scenario che via via si sta delineando in queste ore in Nepal dove le condizioni meteo hanno prima provocato una serie valanghe che hanno sepolto diversi team impegnati nelle scalate e ora rendono difficili i soccorsi e i recuperi dei corpi. 

Martedì mattina la Farnesina ha confermato la morte di Alessandro Caputo e Stefano Farronato, travolti da una slavina mentre tentavano la scalata al Panbari Himal, 6.887 metri. Un’altra valanga si è abbattuta in un campo base nello Yalung Ri, provocando almeno 7 morti. Tra questi, altri due italiani hanno perso la vita: si tratta di Paolo Cocco, 41 anni e di Markus Kirchler, altoatesino, 30 anni, si cerca Marco Di Marcello. Le altre quattro vittime sono un tedesco, un francese e due nepalesi.



















































Strage di alpinisti in Nepal, morti tre italiani. I testimoni: «Sono almeno cinque». La Farnesina: «Diversi irraggiungibili»

La famiglia di Di Marcello, 37 anni, biologo e guida alpina, spera ancora: «Il segnale del radio satellitare in possesso di Marco, che viene poi triangolato a Londra, dove risiede la moglie del capo spedizione e sherpa del gruppo, Tenjing Phurba, è ancora attivo — spiega il fratello Gianni —. La traccia del segnale (che si aggiorna ogni 4 ore) in questi due ultimi giorni, sarebbe chiara: il “puntino” che corrisponde alla sua posizione, due giorni fa era in discesa e ieri in salita, segno evidente che Marco si muove e quindi ancora in vita». 

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È stato invece Antonio Tavani, sindaco di Fara San Martino, in provincia di Chieti, paese di cui era originario Cocco, a confermare la morte del fotografo che viveva in Austria: «Paolo era partito il 24 ottobre e il 20 novembre doveva rientrare — ha detto il primo cittadino —. Da quello che sappiamo era quasi sulla vetta ed è stato travolto da una valanga. Da qualche anno lavorava in Austria come grafico ma stava spessissimo in paese. L’ho visto l’ultima volta il 10 ottobre scorso quando abbiamo fatto una bella festa per i 100 anni della nonna. Paolo aveva perso un fratello di 18 anni venti anni fa. Una famiglia segnata».

In questa situazione di incertezza, la Farnesina, aggiornata costantemente dal consolato generale a Calcutta, fa sapere che di altri cinque-sei italiani presenti in Nepal non risultano al momento condizioni verificabili. In assenza di notizie di ulteriori incidenti, l’auspicio è che possa trattarsi solo di un problema di comunicazione.

La tragedia dello Yalung Ri si è verificata lunedì mattina. Le vittime sarebbero tre italiani, due nepalesi, un tedesco e un francese, ha detto all’AFP Phurba Tenjing Sherpa, dell’organizzatore della spedizione Dreamers Destination. Oltre ai tre italiani, le altre vittime sarebbero l’alpinista tedesco Jakob Schreiber, il trekker francese Christian Andre Manfredi e due guide nepalesi Padam Tamang e Mere Karki.

Secondo quanto riportato da fonti locali, gli scalatori italiani Cocco e Di Marcello, insieme alla guida nepalese Padam Tamang, facevano parte di una spedizione organizzata da Dreamers Destination Treks. L’alpinista tedesco Schreiber e l’italiano Kirchler erano invece in un team di Wilderness Outdoors, mentre l’escursionista francese Manfredi era con Yatri Treks. Tra gli alpinisti salvati e che facevano parte del gruppo con Cocco e Di Marcello, anche l’ultrarunner francese Carole Fuchs, impegnata nella denuncia del cambiamento climatico, l’attrice e modella nepalese Chhulthim Dolma Gurung, e Raj Gurung, il primo uomo d’affari nepalese ad aver scalato l’Everest.

Phurba Tenjing Sherpa, la cui compagnia ha organizzato la spedizione per una parte del gruppo, ha detto di aver «visto tutti e sette i corpi». Quattro feriti, due alpinisti francesi e due nepalesi, sono stati trasportati martedì mattina nella capitale Kathmandu, come ha confermato l’ufficiale di polizia Gyan Kumar Mahato, del distretto di Dolakha. Secondo Mingma Sherpa della Seven Summit Treks, che ha guidato l’intervento di soccorso, gli italiani morti sarebbero invece due.

L’altra valanga si è abbattuta sul Panbari venerdì scorso e ha provocato la morte di Stefano Farronato, 50 anni, arboricoltore di Bassano del Grappa con un alle spalle diverse spedizioni dal Nepal al Canada e l’Alaska, e Alessandro Caputo, 28 anni, milanese, maestro di sci a Sankt Moritz. A dare l’allarme è stato il terzo italiano che era con loro, Valter Perlino, 64enne veterinario di Pinerolo, che per un infortunio al piede si era fermato al campo base. Il Panbari è una montagna remota e poco frequentata del Nepal. «Qui ogni metro guadagnato è frutto di forza, esperienza e rispetto per la montagna» è l’ultimo messaggio postato dai tre alpinisti prima della tragedia.

4 novembre 2025 ( modifica il 5 novembre 2025 | 07:46)