Pier Luigi Nervi è stato uno degli esponenti di riferimento delle architetture strutturali nell’Italia del boom economico, con progetti di portata storica come il complesso di Torino Esposizioni, l’Aula delle Udienze in Vaticano e il Pirellone di Milano con Gio Ponti. 

Lo sport ha rappresentato un altro importante ambito d’azione per l’ingegnere e architetto lombardo. Suo lo Stadio Artemio Franchi di Firenze e anche lo Stadio Flaminio di Roma. Quest’ultimo, inaugurato nel 1959 e progettato insieme al figlio, architetto, Antonio, poteva ospitare circa 50.000 spettatori e comprendeva anche quattro palestre, una piscina, bar, spogliatoi, pronto soccorso, completati da impianti all’avanguardia.

Il Flaminio si collocava al centro del principale nucleo di edifici pensati per le Olimpiadi di Roma del 1960. L’impianto incarna tutta l’eleganza e il dinamismo dello spirito modernista del tempo, soprattutto nella copertura della tribuna centrale. 

Oltre ad avere ospitato in più stagioni le partite di Roma e Lazio, negli anni il Flaminio ha ospitato le gare della nazionale italiana di Rugby fino al 2011, anno da cui verte in stato di abbandono e degrado. Nel 2017 lo stadio è stato posto sotto vincolo, un primo segnale positivo a cui ci si auspica seguirà un opportuno restauro prima che la struttura risulti irrecuperabile.