Tra versatilità in campo, spirito di gruppo e forbici in mano: l’azzurro racconta il suo percorso e le sue ambizioni

Italia, Riccardo Favretto: “Sto lavorando tanto per cercare di conquistarmi un posto in squadra” ph.-S.Pessina
Riccardo Favretto sta vivendo un momento importante della sua carriera. Tornato stabilmente nel giro azzurro dopo alcuni periodi di discontinuità causata dagli infortuni, la seconda/terza linea della Benetton rappresenta una delle opzioni più polivalenti del pacchetto di mischia: potente, dinamico e capace di ricoprire più ruoli nello scacchiere tattico.
Con l’Italia pronta alle prossime sfide internazionali, Favretto ribadisce il mantra della nazionale: “Affrontare tutte le partite consapevoli che nessun avversario, per quanto forte, sia superiore per diritto divino, ma deve dimostrarlo sul campo”. Il riferimento è ovviamente all’Australia, che dividerà il campo con l’Italia nel primo turno delle Quilter Nations Series, sabato 8 novembre alle ore 18.40 a Udine. (qui il link per comprare i biglietti delle partite casalinghe degli azzurri)
Nel gruppo azzurro Favretto porta anche spirito e personalità, tanto da aver guadagnato un curioso ruolo extra campo, come riportato nell’intervista pubblicata su www.federugby.it: “Sono il barbiere del gruppo”, scherza il giocatore riferendosi ad una delle sue passioni principali. Ma dietro alle attività extra campo c’è serietà, concentrazione e una grande voglia di conquistarsi spazio.
“Mi fa sentire bene il fatto che il mio lavoro mi porti a essere preso in considerazione per i raduni o per giocarmi un posto per la maglia. Sto andando nella direzione giusta e soprattutto sento la fiducia e l’appoggio da parte di tutto lo staff degli allenatori”, racconta. L’ambizione è chiara: ritagliarsi un posto stabile e contribuire alla crescita collettiva: “Siamo davvero un bel gruppo, giovane ma con dei giocatori di esperienza in grado di guidarci nel migliore dei modi”.
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Riccardo Favretto: “Nessuno mi ha dato il senso di appartenenza che può dare il rugby”.
La capacità di cambiare ruolo non è improvvisazione, ma frutto di lavoro costante. Riccardo Favretto è a tutti gli effetti un utility forward, uno dei ruoli ormai irrinunciabili del rugby moderno: “Ci dev’essere sicuramente più attenzione ai dettagli anche fuori dal campo, perché bisogna studiare diverse posizioni, diversi compiti. Lo faccio da molti anni perché anche a Treviso ho sempre svariato, dal numero 8, al flanker, fino alla seconda linea”.
In Nazionale ha giocato partite importanti, come il pareggio con la Francia del 2024 dove la squadra allenata da Gonzalo Quesada sfiorò la vittoria, e nello stesso anno ha partecipato alla storica vittoria in Galles, che concluse il miglior Sei Nazioni di sempre.
Il senso di appartenenza alla maglia, dunque, emerge forte: “Il rugby è lo sport che ho scelto da piccolo, è stato amore a prima vista. Nessuno mi ha dato il senso di appartenenza che può dare il rugby”. E ora che anche a livello di club ha ritrovato continuità di rendimento, il messaggio di Favretto è semplice: “Sto lavorando tanto per cercare di conquistarmi un posto in squadra, continuo a lavorare a testa bassa per migliorare, ma sono convinto di star andando nella direzione giusta. Spero di potermi guadagnare l’occasione di festeggiare una grande vittoria”.
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