Bologna, 5 novembre 2025 –  “I lavori della Garisenda vanno avanti, ma non ci sono le condizioni per utilizzare i fondi del Pnrr”.

Lo dice il sindaco Matteo Lepore, assumendosi in pieno la responsabilità di rinunciare ai 5 milioni di euro recuperati dal ministero della Cultura.

Da qui, “chiederemo al governo di sostituire queste risorse con altri fondi sostitutivi. In caso contrario useremo risorse comunali, regionali e altri perché siamo comunque in grado di sostenere l’intervento”.

Il nodo, spiega Lepore, sono gli aspetti burocratici e le tempistiche legate al meccanismo dei fondi Pnrr, “non consoni a questo tipo di intervento”.

Torre Garisenda, il Comune di Bologna rinuncia ai fondi del Pnrr. Lepore: “Ma chiederemo altre risorse”
Il Pnrr e le sue scadenze stringenti e inderogabili

Un risultato, questo, arrivato dopo una serie di interlocuzioni con il ministero per verificare la possibilità di prorogare i tempi previsti dal finanziamento del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Una richiesta bocciata dal ministero che ha richiamato la necessità di rispettare le scadenze stringenti e inderogabili previste dal Pnrr, parole in verità già anticipate settimane fa dalla sottosegretaria leghista alla Cultura Lucia Borgonzoni che aveva criticato la scelta che l’amministrazione stava prendendo in merito ai fondi Pnnr.

Oggi la conferma della decisione del Comune, trasmessa sempre oggi nella nota al ministero. Nota in chi si spiega che “dopo approfondite valutazioni tecniche e confronti con i propri esperti ha espresso una serie di riserve sul piano tecnico che portano a dire che, alle stato delle interlocuzioni, non sussistono le condizioni per utilizzare la linea di finanziamento Pnrr per la Torre Garisenda, ribadendo, come detto, la richiesta di accedere ad altre fonti di finanziamento”.

Garisenda: il sindaco Matteo Lepore si è assunto in pieno la responsabilità di rinunciare ai 5 milioni di euro recuperati dal ministero della Cultura (Schicchi)

Garisenda: il sindaco Matteo Lepore si è assunto in pieno la responsabilità di rinunciare ai 5 milioni di euro recuperati dal ministero della Cultura (Schicchi)

Borgonzoni: la decisione del Comune ha del clamoroso

Una decisione che ha del clamoroso. Rimaniamo davvero basiti davanti alla scelta di rinunciare al finanziamento di cinque milioni di euro che il ministero della Cultura aveva prontamente destinato alla messa in sicurezza della Torre Garisenda”. Lo dichiara il sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni, che prosegue: “Il Comune di Bologna parla oggi di incompatibilità tra le scadenze imposte dal Pnrr e la natura stessa dell’intervento, ma tempistiche e regole relative all’utilizzo dei fondi non sono cambiate rispetto al giorno in cui le risorse sono state assegnate”. Dunque, “ci riserviamo valutazioni: l’obiettivo diventa ora – aggiunge la Senatrice – scongiurare che il loro aver fin qui accampato scuse non si traduca in danni alla Torre e ai cittadini”. Infine, conclude: “Ho già parlato con il ministro Giuli. Faremo in modo che i fondi persi dal Comune restino sul territorio della città, anche se questo comporterà grandi difficoltà. Su questo do la mia parola”.

A che punto sono i lavori di messa in sicurezza della Torre 

Per quanto riguarda lo stato dei lavori, l’amministrazione assieme al Comitato per il restauro, con i professori Stefano Podestà, Filippo Forlani, Nunziante Squeglia e Massimo Majowiecki, spiega il complesso intervento di messa in sicurezza e restauro della Torre Garisenda, parte di un articolato progetto che comprende approfondite indagini strutturali, il potenziamento del sistema di monitoraggio e l’adattamento delle infrastrutture necessarie per potere eseguire un intervento di consolidamento del basamento.

Dalla primavera 2025 sono iniziate le opere preparatorie nelle aree circostanti la torre, con la rimozione dei basoli e del massetto stradale e la verifica delle interferenze con i sottoservizi.

Torre Garisenda, il Comune di Bologna rinuncia ai fondi del Pnrr. Lepore: “Ma chiederemo altre risorse”
I tralicci vennero utilizzati anche per la Torre di Pisa

Questi interventi hanno consentito di predisporre gli spazi destinati all’installazione dei tralicci che vennero utilizzati per la Torre di Pisa di sostegno e dei sistemi di tiro che verranno impiegati nella successiva fase operativa. Tralicci che, spiega Lepore, arriveranno nella primavera del 2026, di fatto un anno dopo rispetto al cronoprogramma.

Il motivo? “Tutta una serie di adattamenti che abbiamo ritenuto necessari”, sintetizza Raffaela Bruni, alla guida del Comitato del restauro.

Quando finiscono i lavori sulla Garisenda

La data finale dei lavori resta fissata al 2028, spiega Lepore, ma ammette che la parola d’ordine resta la prudenza, anche perché “è importante che chi dovrà lavorarci lo faccia in sicurezza. Non può succedere quanto è successo a Roma”, sottolineando che l’area attorno alla Torre è sicura.