Il sindaco di Bologna Matteo Lepore ha annunciato la decisione del Comune di rinunciare ai fondi del Pnrr destinati alla messa in sicurezza della Torre Garisenda. La comunicazione è stata inviata al ministero della Cultura con una lettera formale, nella quale l’amministrazione spiega di non ritenere compatibili le tempistiche e i vincoli del piano europeo con la natura dell’intervento.

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“Abbiamo scritto al ministero per dire che a nostro parere non ci sono le condizioni per utilizzare i fondi Pnrr messi a disposizione dal governo – ha dichiarato Lepore -. Chiediamo che questa fonte di finanziamento venga sostituita con altre risorse, come fondi europei strutturali o nazionali, come è già avvenuto in molti casi in tutta Italia”.

Perchè la Garisenda ogni giorno si muove (ed è un bene)

Il sindaco ha motivato la scelta con ragioni di natura tecnica e procedurale: “Per il metodo di lavoro che ci siamo dati, per le tempistiche ma soprattutto per gli aspetti burocratici del Pnrr, non possiamo lavorare con la tranquillità e la prudenza che un oggetto così delicato richiede. Il livello di burocrazia e le richieste tecniche non sono adeguati al percorso che dobbiamo affrontare”.

Conferenza stampa Garisenda 5 novembre

Nonostante la rinuncia, Lepore ha assicurato che il cantiere non subirà interruzioni: “Andremo avanti senza soluzione di continuità, utilizzando risorse comunali e regionali. Se il governo metterà a disposizione fondi sostitutivi, li useremo”. E ha aggiunto un richiamo alla trasparenza: “Ricordo che il Pnrr è un finanziamento a debito, non sono soldi regalati. Li dovremo restituire come sistema Paese”.

Sopravvissuta e miracolata fin dal Medioevo: storie e curiosità sulla pendente GarisendaCome procedono i lavori

La Garisenda therapy va avanti. Il cantiere continua a operare regolarmente grazie alle risorse già stanziate dal Comune di Bologna e dalla Regione Emilia-Romagna. I lavori in corso comprendono il consolidamento del basamento, le indagini sui materiali e il monitoraggio costante della torre attraverso una rete di sensori geotecnici e topografici collegati a una control room dedicata.

L’amministrazione ha ribadito che l’obiettivo resta quello di garantire la massima prudenza in ogni fase dell’intervento, seguendo il principio del “metodo osservazionale”, che impone di verificare in tempo reale la risposta della struttura alle sollecitazioni e di adattare di conseguenza le procedure di cantiere. 

In attesa che il governo valuti la richiesta di rimodulazione del finanziamento, Comune e Regione continuano a garantire la copertura delle spese e a coordinare gli esperti coinvolti (università, istituti di ricerca e imprese specializzate) per assicurare la piena continuità del progetto. 

La reazione della politica

Alle dichiarazioni del sindaco sono seguiti i commenti dei politici locali. Daniele Aiello, responsabile nazionale organizzazione di Forza Italia Giovani, parla di “fallimento politico” e “disastro amministrativo”. “È vergognoso che il sindaco, dopo mesi di ritardi e immobilismo, rinunci ai fondi Pnrr e chieda nuovi soldi al governo – accusa -. La Garisenda si muove, ma il Comune resta immobile”. Aiello sostiene che “Bologna non può essere ostaggio dell’incapacità politica di Lepore” e invita il primo cittadino “ad assumersi le proprie responsabilità, invece di trasformare ogni emergenza in propaganda”.

Dura anche la reazione di Matteo Di Benedetto, capogruppo della Lega a Bologna, che parla di “vergogna” e accusa il sindaco di “mettere in pericolo la Garisenda”. “Lepore e i suoi stanno sprecando 5 milioni di euro messi a disposizione dal Governo per la messa in sicurezza della torre – afferma -. È uno schiaffo in faccia a tutti i bolognesi”. Per Di Benedetto, la rinuncia ai fondi Pnrr è il segno di “una gestione incapace e in ritardo”, che “rischia di far pagare alla città l’incompetenza della sinistra”. Il leghista invita i cittadini “a rendersi conto del livello di inefficienza di chi governa Bologna, bravo con i rendering ma incapace di agire nel concreto”.

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