Cento, 6 novembre 2025 – Grande cordoglio e commozione a Cento e a Renazzo per la prematura scomparsa del 17enne Giovanni Negrini, appassionato di basket e figlio del noto imprenditore Carlo, che assieme ai fratelli e ai genitori gestisce l’azienda che produce salumi a Renazzo. Portato via troppo presto da una malattia, Giovanni nei suoi 17 anni di vita ha saputo lasciare un segno sia nella comunità centese che a Renazzo, dove viveva insieme alla sua famiglia, che nell’ambiente sportivo cittadino. E ieri in tanti lo hanno ricordato commossi sui social.

Il giovane aveva militato nelle giovanili della Benedetto 1964 e la società del presidente Roberto Spera ha voluto ricordare Giovanni ieri, lui e quella casacca numero 41: “La Benedetto 1964 piange la prematura scomparsa di Giovanni Negrini all’età di 17 anni, giocatore, appassionato, tifoso della Benedetto, Giovanni è stato un guerriero speciale. Abbiamo avuto la fortuna di accoglierlo e vederlo crescere dal minibasket fino all’Under 15, con il suo entusiasmo, la sua spensieratezza e il suo carisma, che lo hanno sempre contraddistinto. Un compagno di squadra esemplare, un amico speciale e una persona magica, sempre a disposizione di tutti e sempre col sorriso sulle labbra. La società desidera rivolgere un grande abbraccio alla famiglia, a tutti i cari e a tutti gli amici e i compagni di squadra che hanno condiviso il percorso con Giovanni in questo triste momento. Come Benedetto 1964 dedicheremo un minuto di silenzio e giocheremo col lutto al braccio in tutte le partite della settimana”.

Anche il settore Zimmer, il cuore pulsante del tifo della Benedetto XIV, ha espresso il proprio cordoglio per la scomparsa di Giovanni, che spesso era al palazzetto per assistere alle partite di A2: “Questo è uno di quei giorni che vorresti non arrivassero mai. Perché non è giusto. Non è giusto e non c’è una logica. Oggi se ne va uno di noi, troppo presto. Avevi tutta la vita davanti, hai combattuto con il sorriso che ti ha sempre contraddistinto ma oggi lasci un vuoto enorme in tutti noi. Hai avuto un coraggio inspiegabile di fronte a tutto ciò che stava accadendo, tutto ciò che stavi affrontando. Non hai mai voluto portare un peso ai tuoi amici, perché sapevi quanto li avrebbe scossi. Hai sempre saputo trasmetterci la voglia che avresti avuto di essere con noi, anche quando purtroppo non potevi. La tua curva, i tuoi fratelli, ti saranno sempre vicini e ti ricorderanno sempre… Un ultras non muore mai”.

Giovanni lascia il papà Carlo, mamma Benedetta, la sorella Gaia e il fratello Luca. Grande sgomento e dolore anche tra i dipendenti della nota azienda centese e al polo scolastico di via Rigone, a Cento dove Giovanni frequentava l’Isit. Tutta la comunità centese ha voluto stringersi attorno alla famiglia, a testimonianza del fatto che Giovanni fosse un ragazzo solare ben voluto da tutti.