Un pezzo di storia sanpellegrinese è finalmente tornato a casa. Il celebre dipinto “Scena pastorale con Santa e Agnello”, realizzato con la tecnica olio su tela dall’artista Giovanni Buffa (1871-1954), un tempo custodito nella camera n°128 del primo piano del maestoso Grand Hotel di San Pellegrino Terme (poi venduto) – conosciuta come “appartamento reale” – è stato ufficialmente acquisito dal Comune per 4.000€, grazie alla preziosa segnalazione e alla collaborazione del concittadino Luca Zonca, classe 1995, esperto nel restauro di beni culturali.

Il quadro in questione raffigura una giovane donna aureolata vestita di rosso (colore tradizionalmente associato al martirio), colta nell’atto di appoggiare una ghirlanda di fiori attorno al collo di un agnello. Il paesaggio sullo sfondo è ampio e sereno: un prato verde si stende verso colline e montagne, sotto un cielo azzurro con leggere nuvole. L’equilibrio tra figura ed ambientazione, insieme alla delicatezza dei dettagli naturalistici e all’armonia cromatica, restituisce una forte valenza contemplativa.

A raccontarci i dettagli dell’acquisizione e del valore dell’opera è stato proprio Zonca: “Ho segnalato il dipinto al Comune circa un mese fa dopo averlo visto, quasi per caso, sul sito di un negozio d’antiquariato milanese con cui avevo già avuto a che fare in passato. Appena l’ho visto, ho subito intuito che si trattava proprio del quadro visibile in alcune foto storiche della camera 128 del Grand Hotel, dove era inserito in una struttura realizzata da Eugenio Quarti che faceva da testata ai letti. Mentre i letti sono finiti in un albergo piemontese, il dipinto, probabilmente, è entrato nel circuito antiquariale milanese fino a essere rimesso in vendita. Fortunatamente il Comune è riuscito ad acquistarlo!”.




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Proseguendo, Zonca ha evidenziato il valore artistico e storico dell’opera in questione: “È un pezzo unico! Diversamente da altri elementi d’arredo o oggetti – pur pregiati – che venivano prodotti in serie, questo quadro era un elemento singolare, pensato e realizzato su misura per quella stanza”. Dopo la proposta d’acquisto fatta al Comune, l’Amministrazione ha visionato l’opera e ha subito mostrato interesse per quello che sarebbe stato l’acquisto. È stato lo stesso Zonca ad effettuare un sopralluogo per valutarne le condizioni e seguirne direttamente la trattativa. “L’opera si è presentata da subito in perfette condizioni probabilmente grazie a un restauro eseguito circa vent’anni fa. Ironizzando con il vicesindaco, gli ho detto: ‘Se me lo aveste regalato, non sarei stato così felice’. Perché per me è fondamentale che opere di questo tipo tornino alla collettività. Non erano nate per essere pubbliche, visto che l’albergo apparteneva a una società privata, ma oggi diventano bene comune e patrimonio condiviso, e questo è ciò che conta davvero” – continua.

Dal punto di vista stilistico e storico ha poi aggiunto: “Si tratta di un’opera rappresentativa di un periodo di transizione: siamo nei primi anni del Novecento, intorno al 1903-1904, in un momento in cui si sperimentavano nuovi linguaggi espressivi. È uno stile che potremmo definire un ‘neoclassico abbandonato’, ponte verso l’arte moderna e contemporanea. Il ritorno di quest’opera in Sala Consiliare rappresenta un tributo a quel passato glorioso di San Pellegrino che spesso viene evocato ma troppo spesso dimenticato”. L’autore del quadro, Giovanni Buffa, è noto soprattutto per la sua attività di decoratore. Fu infatti tra i protagonisti della decorazione del Casinò Municipale di San Pellegrino Terme, dove lavorò alle vetrate tra il 1906 e il 1907. Questo recupero rappresenta un’occasione anche per valorizzare nuovamente un artista che ha contribuito allo splendore della San Pellegrino della Belle Époque.

Infine il vicesindaco Vittorio Milesi: “Ringraziamo in particolare Luca Zonca per averci segnalato questa opportunità e per aver collaborato con grande competenza all’acquisto. Si tratta di un importante pezzo di storia della nostra cittadina e del Grand Hotel. Speriamo che questo recupero, insieme a quello delle applique del bar del Grand Hotel acquistate lo scorso anno, siano un segno positivo in vista dell’operazione più importante e attesa: quella del recupero dell’intero complesso monumentale”. Un gesto che non solo restituisce alla comunità un’opera d’arte di grande valore, ma che rafforza il legame tra il passato e il presente di un luogo simbolo della Valle Brembana. Concludendo il dipinto, ora esposto nella Sala Consiliare del Municipio, rappresenta un vero e proprio tesoro ritrovato, frutto della passione e dell’impegno per la tutela della memoria locale. Inoltre è pronto a raccontare – silenziosamente ma con forza – un frammento prezioso della storia e della bellezza della cittadina termale.

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