Come riportato nel titolo, ci sono scelte che formano più di un percorso di studi: formano una persona.

Matilde Allione, studentessa del quarto anno del Liceo Artistico “Ego Bianchi” di Cuneo, ha scritto questa lettera per raccontare cosa significa, oggi, scegliere una scuola che unisce la mente e le mani, la fatica e la passione, la crescita e la libertà.

Buongiorno a tutte e a tutti.

Mi chiamo Matilde Allione e frequento il 4° anno dell’indirizzo figurativo.

Scegliere la scuola superiore è una delle scelte più difficili che uno studente deve affrontare nella sua vita, in quanto richiede maturità, consapevolezze e, se si parla dell’Artistico, anche un pizzico di coraggio.

Sì, perché scegliere il Liceo Artistico significa affrontare fin da subito tutti quei pregiudizi che minano la credibilità dell’Istituto e degli alunni che lo frequentano.

Si dice che il Liceo sia popolato solo da ragazzi con i capelli colorati, che si vestono in modo stravagante, fumano e che hanno il solo obiettivo di non fare nulla tutto il giorno.

Be’… vi assicuro che non è così.

La prima ragione per cui ho scelto il Liceo Artistico è che amo l’arte, per me uno strumento per esprimere ciò che a parole non riesco a dire. Il disegno mi ha aiutata a superare momenti difficili, ad estraniarmi dai miei stessi pensieri e a capire che, tante volte, la verità è un po’ diversa da come viene raccontata.

Infatti, la seconda motivazione per cui ho scelto questa scuola è che volevo sfatare, almeno agli occhi di chi conosco, tutti i miti, privi di fondamento, che non rendono giustizia alla scuola che ormai frequento da 3 anni e che non è così strana come si pensa. Ma poi, che cos’è la normalità?

È una parola che spesso viene usata in modo sbagliato. La normalità è soggettiva. Quindi, se ci pensate, nessuno è veramente “normale”, e va bene così.

Io, ad esempio, prima di arrivare al Liceo, avevo molte difficoltà a rapportarmi con gli altri, a parlare in pubblico, a sentirmi a mio agio, perché mi sentivo sbagliata, non mi riconoscevo nelle abitudini e nei modi di fare dei miei coetanei.

Eppure, oggi sono qui, a parlare davanti a voi.

E ciò dimostra che il mio percorso mi ha aiutato a crescere, a trovare sicurezza e fiducia in me stessa.

Perché all’Artistico non devi uniformarti per sentirti accettato. Le differenze non sono un limite, ma un punto di forza. Ci sono persone con idee, stili e personalità completamente diverse eppure ci si capisce e ci si riconosce. E questa diversità è ciò che ci permette di trasferire ciò che siamo nelle opere che diventeranno tutte uniche e cariche di significato.

Ma non significa che tutto ciò che si fa all’Artistico è disegnare.

È una scuola impegnativa.

Molti dimenticano che prima di tutto è un Liceo.

Chi sostiene che all’Artistico non si lavori, non sa di cosa parla.

Si lavora, eccome! Abbiamo tante ore, due pomeriggi alla settimana e questo significa imparare a gestire il tempo.

Bisogna essere in grado di organizzarsi, perché c’è da conciliare lo studio delle materie teoriche come italiano, filosofia, fisica… con i progetti artistici e le consegne delle tavole.

E, credetemi, richiede impegno, costanza e maturità.

Per questo credo sia una scuola che ti forma non solo come studente, ma come persona: ti insegna ad avere disciplina, a rispettare le scadenze, a migliorarti un po’ ogni giorno. E chi riesce a bilanciare tutto questo dimostra davvero una grande consapevolezza di sé.

Quindi, sì, bisogna impegnarsi, perché i professori sono competenti, chiedono molto e ti preparano per affrontare il futuro.

Infatti, dopo la maturità, si può continuare con l’Università o con l’Accademia delle Belle Arti. E si può diventare insegnante, illustratore, designer, restauratore, ma anche – perché no – medico o biologo.

Le possibilità sono tantissime.

Certo, l’elemento cardine di questa scuola è l’arte.

Quello spazio in cui la mente si ferma e rimani solo tu con la matita in mano e il foglio bianco.

Per me è un modo per liberarsi, per concentrarsi, per respirare un po’.

E la soddisfazione, quando finisci un lavoro, è impareggiabile.

È una sensazione che poche altre scuole ti danno: vedere con i tuoi occhi qualcosa che hai creato tu, da zero.

E poi il Liceo offre molte attività e corsi extracurricolari che arricchiscono il percorso: inglese, scacchi, una rock band, il giornalino, laboratori creativi… sono tutte esperienze che ti fanno crescere, ti fanno collaborare con gli altri e scoprire nuovi interessi.

Tutto questo fa sì che il Liceo Artistico non sia una scuola in cui “si perde tempo”, ma una in cui il tempo si moltiplica. Si costruisce una mente aperta, un modo personale di vedere il mondo e una grande capacità di adattamento e creatività.

Mi auguro che chi sceglierà questa scuola lo faccia per passione, per curiosità, per la voglia di mettersi alla prova.

Perché l’Artistico è sì una scuola di arte, ma soprattutto una scuola di vita. Ti insegna a vedere le cose da prospettive diverse, a capire gli altri e te stesso e a dare forma a ciò che senti.

E se qualcuno vi dirà che all’Artistico “non si fa niente”, sorridete, perché ora siete consapevoli che invece si fa tantissimo: si studia, si lavora, si crea e si costruisce qualcosa che nessun’altra scuola potrà mai darvi… la libertà di essere voi stessi.

Matilde Allione,

classe IV F

Liceo Artistico – indirizzo figurativo

Dopo il gesto della ragazza: il Liceo Artistico “Ego Bianchi” accoglierà studenti e famiglie nelle giornate di scuola aperta del 18 novembre, 18 dicembre e 13 gennaio

Le prime due date sono già al completo, ma è ancora possibile iscriversi alla giornata di gennaio compilando il modulo di prenotazione sul sito dell’Istituto.

I.P.