«Uno, due, tre, quattro, e cinque, sei e sette, otto». La coreografa parla al megafono mentre venticinque persone avanzano piroettando lungo la strada. In cima al piccolo corteo danzante ci sono Jasmine Trinca e Louis Garrel, in fondo si intravedono un’apecar carica di fiori, una coppia abbracciata, una scalinata. Fuori campo qualche curioso sbircia dalle imposte dei bei palazzi di Via Carlo Maderno, quartiere San Saba, Roma. 
Nanni Moretti, seduto in un van davanti al monitor, corregge qualche dettaglio della coreografia. Lo farà per le prossime sette ore: la sua passione per la precisione è proverbiale e si eserciterà implacabilmente su ciascuno dei 25 ballerini. «Hai visto troppe volte La La Land (il musical di Damien Chazelle del 2016, ndr)», lo prende in giro Garrel. «E tu dillo che non hai avuto il coraggio di dire a tuo padre (il grande regista Philippe, ndr) che quel film ti è piaciuto», gli risponde Moretti. I due si conoscono da anni, sono amici. Sul set c’è un bel clima. «Come sono diventato paziente, non mi riconosco più», dirà a un certo punto il regista a se stesso, con un sospiro rassegnato.

LA MUSICA

Sul set del suo nuovo film, Succederà questa notte, liberamente tratto dalla raccolta di racconti Legàmi di Eshkol Nevo, oggi è il “giorno del balletto”. Un piccolo evento che richiederà un intero giorno di lavorazione, richiamando sul set un certo numero di amici del regista (c’è anche Alessandro Cassigoli, di cui Moretti produrrà il prossimo film). La musica che risuona dagli altoparlanti è She’s a Rainbow dei Rolling Stones, un classico del 1967. «Ce l’avevo in mente da decenni», dice Moretti. «Quando Procacci (coproduttore del film con Fandango, ndr) l’ha vista sul copione, mi ha detto: “questa è una provocazione, vero?”. Ma che provocazione, io volevo proprio questo brano». La musica, quella musica, ha un prezzo. Considerato che per il film precedente, Il sol dell’avvenire, Moretti aveva chiesto e ottenuto quattro elefanti, stavolta (forse) a Procacci è andata meglio. «Il film è costosetto. Me lo dico da solo, essendo co-produttore». Nella scena precedente, prima di scendere in strada, Garrel e Trinca iniziano a ballare in un appartamento: lui è Matteo, padre di un ragazzo di 14 anni, lei è Greta, madre di un’adolescente problematica. Fra loro scoppierà la passione. Ma sul set non accadrà oggi: le scene “calde”, quelle «non adatte ai bambini», sono state già girate e avallate dal regista durante la rituale visione del materiale, il sabato mattina, al Cinema Nuovo Sacher insieme alla troupe. «Non lo fa più nessuno», dice. C’è dell’orgoglio.

DIFFERENZE

Oggi si balla soltanto, senza sosta. «Per me è difficilissimo, la testa mi va da una parte e il corpo dall’altra», commenta Trinca. «A lui (Garrel, ndr) viene facile. La coreografa dice che lui “c’ha il groove”. Io c’ho solo la disciplina». «Se vogliamo dirla con uno slogan, in questo film si parlerà dell’inevitabilità dell’amore, anche se non sarà l’unica storia», commenta Moretti. «Saranno importanti anche altri rapporti: quello tra madre e figlia e tra madre e figlio». Il tono sarà leggero, gioioso, come la canzone degli Stones: «In Tre Piani (il suo film del 2021 tratto dall’omonimo romanzo di Nevo, ndr) non c’era spazio per la leggerezza e per i momenti di comicità. Qui invece c’erano molti spunti per divertirsi». Nevo è venuto a trovarlo mentre giravano al Villaggio Olimpico, sempre a Roma, davanti al liceo Lucrezio Caro, «diventato il mio liceo dopo che al terzo anno mi bocciarono al Tasso», spiega il regista. Che a Nevo ha inviato il soggetto del film, ma non la sceneggiatura: «Mi sembrava contento», dice. 

LA TRAMA

Il racconto che dà la struttura principale a Succederà questa notte – scritto dal regista con Federica Pontremoli e Valia Santella – è quello che lo scrittore israeliano ha battezzato Come l’acqua, storia di un colpo di fulmine tra due persone già impegnate (nel libro non finirà benissimo). Su questa linea narrativa si innestano suggestioni raccolte dagli altri racconti: la relazione di Garrel/Matteo con il padre malato ma “rock’n roll” (Hungry Heart), quella con la madre di suo figlio, sparita da anni (Meno drammi possibile), l’incontro con Greta su un campo da tennis (Forty love), il surreale dialogo con un prete a Torino (Campane). Del cast fanno parte anche Hippolyte Girardot e Andrea Lattanzi (il padre e il fratello di Garrel), Elena Lietti (una dottoressa), Antonio De Matteo, l’attrice svedese Melina Akerman Kvie e Angela Finocchiaro: «Non dico che sia stata una mia scoperta, Angela, ma mi piace quando gli attori sono sia bravi che tranquilli, dotati di semplicità», dice Moretti. C’è una parte anche per lui, quella del papà di Greta: «Ma ci sarò poco, molto poco. Davvero».

I DOLCI

Le riprese sono iniziate il primo settembre in Spagna (ma il 21 giugno sono state girate alcune scene al concerto di Bruce Springsteen a San Sebastian), sono proseguite a Torino e continueranno sino ai primi di dicembre a Roma. Segni di stanchezza, considerati i recenti problemi di salute del regista (il secondo infarto ad aprile), nessuno. Qualche dolce in meno al monitor, frutta secca al posto della cioccolata, un senso nuovo, inedito, di leggerezza. «Prima il periodo delle riprese per me era di fatica e angoscia. Adesso mi piace. Mi dà energia. Anche perché ho la fortuna di avere intorno collaboratori con cui mi trovo molto bene». Nella troupe ci sono tantissimi ragazzi: l’età media è bassa, l’entusiasmo alto. Qualcuno, di nascosto, gli allunga un piattino: pizza con la Nutella. Da sempre, il segreto del suo groove.


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