di
Roberta Merlin
Trovato a Padova grazie agli appelli in tv di «Chi l’ha visto?» e a una lettrice del Corriere del Veneto. Il papà, che non aveva mai riconosciuto il figlio, è morto di Covid nel 2021: «Per tutta la vita sognò di incontrarlo»
«Sono io quel figlio mai riconosciuto». Si chiama Marco, ha 67 anni e vive a Padova. È lui il fortunato destinatario, fino a pochi giorni fa inconsapevole, di un ingente patrimonio che gli ha lasciato un anziano svedese morto di Covid-19 nel 2021. La clamorosa svolta del caso, portato alla luce dalla trasmissione di Rai 3 «Chi l’ha visto?», è arrivata proprio in questi giorni. Cinque anni fa Mona, la moglie del defunto, si era rivolta al programma nel tentativo di ritrovare l’unico figlio mai riconosciuto che il marito aveva avuto in gioventù con una ragazza italiana.
Il colpo di fulmine
Mona aveva raccontato che il marito Malcolm aveva conosciuto a Londra, in una discoteca frequentata da italiani, una giovane, forse di origine triestina, che si trovava in Inghilterra come ragazza alla pari per imparare l’inglese. Tra i due fu colpo di fulmine, nacque una breve relazione e la ragazza rimase incinta. Perso il lavoro a causa della gravidanza, tornò in Italia. Nel frattempo Malcolm fu inviato a Cipro per il servizio militare e i due persero ogni contatto. Terminata la leva, l’uomo conobbe Mona e si trasferì in Svezia, dove divenne uno dei primi dj di colore della storia svedese, ottenendo un discreto successo. Non riconobbe mai legalmente il figlioletto ma per tutta la vita sognò di incontrarlo. Prima di morire, decise dunque di nominarlo suo erede. Le uniche informazioni rimaste su quel bambino erano alcune foto sbiadite di quando era in fasce e i nomi delle città in cui aveva vissuto la madre: Trieste o forse Padova.
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Una corsa contro il tempo
Nell’ultimo appello lanciato due settimane fa, sempre a «Chi l’ha visto?», la vedova aveva spiegato che il tempo a disposizione era ormai poco: il 30 novembre, secondo la legge svedese, sarebbe scaduto il termine per rivendicare l’ingente lascito. La svolta di una vicenda che sembrava destinata a restare senza lieto fine è arrivata venerdì scorso, proprio da Padova. Una lettrice del Corriere del Veneto, rimasta colpita da un articolo che raccontava la storia del misterioso erede, ha riconosciuto in quel bambino Marco, un uomo di 67 anni residente in un quartiere della città. La donna ha quindi deciso di scrivergli una lettera anonima, allegando l’articolo del giornale e un biglietto: «Se ti riconosci in questo bambino, contatta Chi l’ha visto?». Appena Marco, che in casa non ha la tv e non frequenta i Social, ha letto la lettera è rimasto senza fiato.
«Sì, sono io»
«Sono io, questa è la mia storia», si è detto subito. «In tanti mi chiedevano di che origini fossi e io dicevo stampato a Londra e nato in Italia, come diceva mia madre» sono state le prime parole di Marco in tv. Sull’eredità, invece, ha spiegato: «E’ una cosa che non mi aspettavo assolutamente anche perché non mi sono mai chiesto chi fosse mio padre – ha raccontato – perché ho sempre vissuto con mia madre e la figura paterna mi è completamente aliena. Ma non c’è nessun risarcimento e nessun danno perché io ho vissuto bene con mia madre e non mi sono mai sentito solo».
I ricordi di famiglia
Scorrendo le vecchie foto diffuse dalla vedova, si è riconosciuto accanto alla madre, in particolare grazie alla maglietta a righe che a lei piaceva tanto indossare e di cui lui conservava un affettuoso ricordo. La foto, scattata negli anni ’50, pare risalga alla periferia di Este (Padova), dove all’epoca sorgeva una palazzina di edilizia popolare. Nel frattempo, alla redazione di Chi l’ha visto? erano arrivate altre segnalazioni, in particolare quella di un uomo di 85 anni, un tempo vicino di casa della famiglia, che ricordava diversi particolari di quel bambino cresciuto senza il padre. L’erede 67 enne, oggi una persona fragile, seguita dai Servizi sociali, intervistato ieri sera dalla trasmissione di Rai 3, è apparso di spalle e ha confermato di essere nato a Londra e di aver vissuto sempre a Padova con la madre, scomparsa a 53 anni in seguito a una grave malattia.
Grande emozione
La donna, che non si era mai sposata e non aveva avuto altri figli, era riuscita con le sue sole forze a farlo studiare. Marco aveva frequentato Ingegneria all’Università di Padova ma, a un passo dalla laurea, non ha concluso gli studi. «Sono felicissima», ha esclamato commossa Mona appena ha saputo che Marco, il figlio che il marito avrebbe tanto voluto conoscere, è stato finalmente trovato. Ha già espresso la volontà di raggiungere Padova per incontrarlo.
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6 novembre 2025 ( modifica il 6 novembre 2025 | 13:39)
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