MARCON – Quando si pensa a un talento si tende a credere che sia qualcosa di trasmesso, magari da un genitore o comunque da una persona a te vicina. Ma a volte il talento è semplicemente innato: nasce con te, come una pelle in meno che ti rende più sensibile. È quella sensibilità, quella sua “dimensione a parte” che ha portato Alessandro Tomasi, 17 anni, fino ai Live di X Factor, tra i favoriti per la finale.
APPROFONDIMENTI
IL PERCORSO
La sua non è una famiglia di musicisti i genitori, Giorgia e Valerio, sono entrambi architetti ma una famiglia che spazia tra ambiti diversi. Tra questi anche la politica, portata avanti dal cugino Pier Antonio Tomasi, ex sindaco di Marcon, che chiarisce che «molti pensano che sia mio nipote, ma è in verità il figlio di mio cugino. Nella tradizione veneta sarebbe secondo cugino. Ma li conosco tutti molto bene e ho avuto anche modo di lavorare assieme ai suoi genitori». Nonostante la famiglia allargata, l’ex sindaco ricorda che la musica era già presente nell’aria prima di concretizzarsi nel cugino: «Suo nonno ha cantato nel coro della chiesa per anni e oggi lo guarda con molta ammirazione così anche mio padre, zie e zii. Il canto era un modo per stare insieme. Noi avevamo un vigneto e abbiamo prodotto vino per tanti anni a casa; quando si vendemmiava cantavamo, quindi c’era questo approccio nei confronti del canto». Scontata la richiesta di un confronto tra musica e politica, per cui spiega che «ci sono delle componenti comuni: una è sicuramente la passione, l’altra la concretezza intesa come “lavorare a fondo” e un altro punto che potrei avvicinare a entrambe è la soddisfazione della gente che coglie positivamente quello che fai Per entrambe possono esserci delusioni che arriveranno, nel senso che non è un percorso scontato e l’impegno nel mondo della musica è molto stressante, non che non lo sia fare l’amministratore, però l’impatto è diverso».
LA FAMIGLIA
Il cugino, insieme al resto della famiglia, guarda con ammirazione ad Alessandro e racconta che «siamo tutti entusiasti ovviamente che un ragazzo di quell’età riesca a solcare palchi di quel livello». Ricorda bene quando il giovane era già artista prima dell’esordio televisivo: «Eravamo in ferie a Bibione e c’era anche la sua famiglia. Lui si è preso la sua chitarra e l’impianto e si è messo nella piazza a suonare. Gli piace talmente tanto che si sveglia al mattino presto e comincia a suonare il piano, a prescindere dagli impegni che ha». La sua carriera si è concretizzata anche grazie al sostegno della famiglia, come sottolinea ancora Pier Antonio: «È sempre complicato nei confronti dei figli riuscire a trovare loro strade che diano tanta soddisfazione. I genitori sono persone con i piedi per terra, per cui non è che adesso si stanno “montando la testa”: continuano entrambi a fare il loro mestiere». Aggiunge poi che «il peso del percorso che ha fatto fino a oggi c’è, nel senso che hanno dovuto fare tanta strada, anche nel senso di chilometri ha fatto concorsi girando per l’Italia già a 13/14 anni per poter raggiungere questo risultato».
Per Alessandro la musica non è solo un sogno, ma una professione che vive con grande serietà. Da bambino guardava il concerto a Wembley di Freddie Mercury, ascoltava i vinili dei Pink Floyd e le colonne sonore dei film, passando anche per la musica classica: un percorso che gli ha permesso di costruire una cultura musicale ampia e profonda. Autodidatta, non ha mai frequentato una vera e propria scuola di musica: ha imparato da solo a suonare il pianoforte e a cantare, con l’aiuto solo occasionale di qualche insegnante di chitarra e di canto. Tanto che, raccontano, «sente una canzone di Cocciante e lui la rifà a orecchio». Tornava a casa da scuola e, se gli veniva in mente un pezzo, si chiudeva in cameretta a scrivere. Compone tutti i suoi brani e coltiva la speranza di poterli proporre in una futura serata dedicata agli inediti, se riuscirà ad arrivarci. Prima di X Factor aveva anche fatto domanda a Sanremo Giovani, ma all’epoca non aveva ancora un seguito social sufficiente per essere selezionato. Oggi Alessandro non può essere contattato direttamente, e i genitori e le sorelle lo vedono soprattutto in TV o nei dieci minuti sul palco, quando cercano di fargli arrivare il loro sostegno con urla, applausi e cartelloni. La casa sarà sicuramente più silenziosa senza la musica che la riempie ogni giorno, ma sappiamo che sta bene, che ha legato molto con le compagne Amanda e Delia, che per lui sono come le sorelle “in sostituzione” di quelle che ha a casa. Ieri era il suo compleanno, e allora auguri per gli anni e per la carriera: con o senza X Factor, la sua strada nella musica l’avrebbe seguita comunque.