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(Claudio Ferretti per Varesenoi.it) Il dottor Fabrizio Gemma di Laveno Mombello, naturopata-iridologo e dottore in Tecniche Psicologiche, prima di dedicarsi alla naturopatia, alla nutrizione e al benessere psicofisico, in giovane età è stato conduttore radiofonico e televisivo a livello professionale.

Lo abbiamo incontrato per avere da lui un ricordo di quegli anni giovanili che si intrecciano con un pezzo do storia del nostro territorio incarnato da Radio Laveno e TeleVerbano che erano una realtà molto seguita dagli ascoltatori della zona e del Varesotto.

Dottor Gemma com’era arrivato a Radio Laveno e TeleVerbano e quali sono i tuoi ricordi più belli di quel periodo?

Il mio interesse per le comunicazioni radio e un’innata passione all’uso della voce con le sue diverse possibilità espressive, fu lo stimolo che mi spinse ad approcciarmi a Radio Laveno, un’emittente radiofonica che dal 1976 in poi è diventata un punto di riferimento importante per la provincia di Varese e quelle limitrofi. Con il mio arrivo e con il contributo di molti altri coetanei e non, gradualmente il palinsesto della radio si arricchiva di argomentazioni sempre più interessanti; non era solo musica, certo di tutti i generi, ma era vero e proprio intrattenimento.

Com’era impostato il palinsesto?

I programmi coprivano tutte le fasce di età e tutti i generi musicali, dalla musica italiana al rock, dal pop al revival, dal jazz ai liscio. A Radio Laveno oltre alla tempestiva informazione locale, c’erano rubriche di Medicina, di Storia, di Sport, di Cultura e di Tradizioni locali e gli ascoltatori erano partecipi in molti programmi in diretta su diverse tematiche. Quello che inizialmente per me era una passione e un divertimento è diventato poi a tutti gli effetti un lavoro come conduttore radio-televisivo, grazie al caro amico Franco Gargaglione, ispiratore e ideatore di Radio Laveno e TeleVerbano. Grazie al suo apprezzamento e incoraggiamento, ho avuto la fortuna di essere partecipe e protagonista di momenti importanti dei quali conservo bellissimi ricordi.

Se non ricordo male in quegli anni ha ottenuto un prestigioso riconoscimento a livello nazionale. 

Si è vero, nel 1977, partecipando ad un concorso radiofonico al quale hanno preso parte ben 273 radio private in tutta Italia; io insieme all’amico Stefano Introini abbiamo vinto il primo premio come migliori conduttori radiofonici nel programma Free Show Inverno 1977.

Quali sono invece i ricordi legati a TeleVerbano?

Con TeleVerbano fra i numerosissimi ricordi vale la pena ricordare fra gli ospiti illustri, il nostro servizio speciale per la visita del Principe Carlo e della Principessa Diana, e ricordo anche con piacere di aver avuto l’onore di presentare importanti serate di gala con ospiti di fama, oltre ad altri importanti eventi di prestigio, dove sul palco del Moulin Rouge, una giovanissima Antonella Clerici, agli albori della sua carriera, era al mio fianco. Dopo un approfondito studio riguardo alla dizione, la pronuncia e la lettura espressiva, con l’obiettivo di migliorare la chiarezza e l’efficacia durante la lettura di testi, ho potuto fornire la voce narrante di documentari, filmati a scopo culturale, di attualità e pubblicitario, e per alcuni anni ogni sera, grazie a TeleVerbano, entravo nelle case dei telespettatori diventando il volto del telegiornale del Verbano.

Era quindi una nuova modalità di comunicazione alla quale i telespettatori si erano affezionati?

Si, perché TeleVerbano in quegli anni è stata teatro e sede di importanti eventi con ospiti di fama internazionale, dallo spettacolo alla politica, dalla musica alla cultura, senza dimenticare l’informazione locale. Infatti fra i numerosi rappresentanti delle istituzioni con i quali TeleVerbano aveva istituito un rapporto previlegiato e puntuale, c’era la dottoressa Alma Pizzi, dal 1990 al 1994 Sindaco di Laveno Mombello, prematuramente scomparsa nel 2010. Giornalista e scrittrice molto conosciuta nell’ambiente, ha saputo a sua volta fare dono delle sue capacità umane e intellettuali, impegnandosi oltre che a livello istituzionale, nel giornalismo, nell’attività politica, culturale e civile. In quel periodo TeleVerbano ha potuto essere cassa di risonanza e di collegamento fra le istituzioni e i cittadini, perché uniti dal comune intento di portare l’informazione direttamente nelle loro case, precorrendo i tempi e sostituendosi egregiamente agli attuali mezzi di comunicazione del web.

Quali ricordi ha del fondatore e ideatore di Radio Laveno e TeleVerbano, il grande e lungimirante Franco Gargaglione?

Dietro ogni traguardo di Radio Laveno e TeleVerbano, dietro le quinte c’era sempre lui, Franco Gargaglione, silenzioso artefice di ogni successo che nulla desiderava se non vedere realizzato il suo sogno, di fare qualcosa di importante per la comunità. Tutto, aveva come fine, quello di servire la collettività, di portare un servizio utile, di portare l’informazione nelle case di tutti, e questo era dettato non da interessi personali, ma bensì dal voler fare qualcosa di utile per il prossimo, mosso da un sincero senso di generosità.

Come lo ha conosciuto?

Conobbi Franco quando ero ancora un ragazzo e nonostante la diversità di età, fu subito stima reciproca, nel rispetto dei ruoli. La verità, riguardo al mio personale ricordo di Franco Gargaglione, come amico, mentore, ispiratore e coraggioso imprenditore, è che Io gli devo molto soprattutto come uomo, sì perché quando si cresce lavorando con qualcuno che non ha paura né di mostrarti le sue debolezze, né di dare vita ai suoi talenti, si impara a fare altrettanto, si impara ad essere persone integre e non frammentate, si impara a fare ciò che il cuore suggerisce. Si impara ad essere sé stessi e a fare quello per cui si è venuti al mondo, sviluppare le nostre virtù e i nostri talenti, onorando così la nostra unicità e non di meno, la nostra anima. Franco, da poco più di un anno ci ha lasciato, ma chiunque abbia avuto il piacere di conoscerlo, lo ricorda proprio per la sua spontaneità, per la sua libertà di pensiero, per la sua apertura mentale, per il suo coraggio e per il suo estro che gli ha permesso di realizzare alcuni dei suoi sogni più belli. E noi gli dobbiamo molto, per aver contribuito a dare a tutta la comunità e soprattutto ai lavenesi qualcosa in più, perché con il suo sforzo, la sua dedizione e la sua creatività, ha lasciato un segno indelebile in ognuno di noi.