Uno degli aspetti più commentati della campagna elettorale di Zohran Mamdani, il neo eletto sindaco di sinistra di New York, è stata la sua identità visiva audace, colorata e inedita per i canoni della comunicazione politica statunitense. È probabile che questo stile venga presto ripreso altrove, come accadde con l’aspetto grafico della campagna elettorale di Barack Obama nel 2008 o, più di recente, con quella di Alexandria Ocasio-Cortez: estetiche che, una volta che si sono dimostrate vincenti, sono state rapidamente imitate da gran parte della sinistra internazionale, e a volte anche da altre forze politiche.
Il logo della candidatura era stato presentato per la prima volta il 12 giugno, due giorni prima dell’inizio del voto anticipato per le primarie Democratiche di New York, in cui Mamdani ottenne un ampio vantaggio sullo sfidante Andrew Cuomo. Si era distinto fin da subito per la sua tavolozza di colori saturi e ad alto contrasto, in cui il giallo e l’arancione delle scritte risaltavano sul blu elettrico dello sfondo (anche se, in alcune varianti, accadeva il contrario).
È una combinazione diversa da quella delle campagne di altri candidati Democratici, che solitamente prediligono una comunicazione più istituzionale e tendono a mettere in primo piano soltanto il blu, il colore identitario del partito. Per certi aspetti ricorda il cosiddetto “AOC Slant”, lo stile grafico reso popolare dalla campagna di Alexandria Ocasio-Cortez nel 2018, caratterizzato da testi bianchi su sfondi blu e gialli e divenuto un segno visivo ricorrente dei Socialisti Democratici, l’ala più a sinistra del partito, di cui fa parte lo stesso Mamdani.

(AP Photo/Yuki Iwamura)
Il logo, e più in generale tutta l’identità visiva della campagna elettorale, sono stati creati da Forge, uno studio di design di Philadelphia. Il fondatore, Aneesh Bhoopathy, ha raccontato che nella scelta dei colori si è lasciato ispirare da alcuni simboli che caratterizzano l’iconografia e la cultura pop di New York, «cose che la gente riconosce subito quando passeggia per strada».
Uno dei riferimenti più immediati è stato il giallo scuro dei cosiddetti yellow cab, i taxi newyorkesi. Era anche un modo per richiamare la breve esperienza politica di Mamdani, che tra il 2020 e il 2024, durante i suoi due mandati come membro dell’assemblea dello stato di New York, aveva sostenuto le proteste dei tassisti, impegnandosi per aiutarli a uscire da una grave crisi economica legata ai costi delle licenze e prendendo parte a uno sciopero della fame di 15 giorni organizzato dalla categoria.
Ma Bhoopathy ha preso in considerazione anche altri rimandi visivi, come il giallo e il blu dei biglietti della metro, e soprattutto l’estetica tipica delle bodegas, i piccoli negozi di quartiere spesso gestiti da famiglie di latinos, riconoscibili per le insegne coloratissime, le luci al neon, i cartelli dipinti a mano e le facciate piene di scritte: luoghi che, nelle ultime settimane, Mamdani aveva frequentato spesso.
Non a caso mercoledì, nel suo discorso della vittoria, ha ringraziato pubblicamente i tassisti e i proprietari di bodegas per il sostegno alla sua campagna elettorale.

(Forge)
Un’altra fonte di ispirazione sono state le coloratissime locandine tipiche dei film di Bollywood, l’industria cinematografica indiana. Bhoopathy ha detto che il suo studio le ha utilizzate come reference (cioè come ispirazione grafica) su richiesta dello stesso Mamdani, che voleva trovare un modo per far risaltare le sue origini asiatiche: sua madre è infatti Mira Nair, une delle più famose e rispettate registe indiane, che nel 1989 ottenne una candidatura all’Oscar per il suo film d’esordio, Salaam Bombay!.
Per quanto riguarda la scelta dei font, il nome di Mamdani, Zohran, è stato disegnato a mano a partire dalle forme del Boheld, un carattere molto utilizzato nella grafica americana del secolo scorso, in particolare nei manifesti pubblicitari, nelle insegne commerciali e nelle copertine di riviste. Il resto del materiale grafico è stato realizzato in Union Gothic, un carattere con lettere alte e compatte, adatto alla grafica di grande formato.
Tutti questi elementi visivi sono stati ripresi anche nel manifesto della campagna elettorale. Lo ha realizzato Tyler Evans, designer legato ai Socialisti Democratici e direttore del team di comunicazione di Alexandria Ocasio-Cortez. In un’intervista data a Fast Company, Evans ha raccontato di aver accentuato l’effetto d’ombra del logo originale per renderlo ancora più tridimensionale, facendo così risaltare il nome e il volto di Mamdani in una fase in cui era ancora poco conosciuto.

(AP Photo/Yuki Iwamura)
Parlando dello stile grafico della campagna di Mamdani, il designer Scott Starrett, che nel 2018 aveva curato l’identità visiva di quella di Alexandria Ocasio-Cortez, ha detto che è molto difficile combinare il linguaggio del marketing e del branding commerciale con la comunicazione di una persona, ma che nel caso di Mamdani il risultato è stato estremamente efficace, perché «tutti lo hanno percepito subito come un personaggio unico». Starrett ha però qualche dubbio sul fatto che possa essere utilizzato efficacemente in altre campagne, perché troppo strettamente legato all’immagine di Mamdani, alla sua personalità e alle sue origini.
Negli scorsi anni, comunque, le soluzioni grafiche e visive utilizzate per le campagne dei membri più in vista del Partito Democratico statunitense sono state spesso riprese (quando non direttamente copiate) dalla sinistra europea.
È successo anche in più occasioni Italia: agli inizi degli anni Dieci del Duemila, quando cominciò a ottenere una certa visibilità a livello nazionale, Matteo Renzi si appropriò della grafica e degli slogan di Barack Obama, di cui peraltro imitava spesso le posture. Il “Si può fare” era già stato ripreso anni prima per una sua campagna elettorale da Walter Veltroni.
E nel 2021, durante le elezioni amministrative di Roma, i manifesti elettorali creati dallo staff dell’allora candidato sindaco Roberto Gualtieri erano ispirati in maniera palese a quelli di Alexandria Ocasio-Cortez, soprattutto nell’uso delle scritte oblique. Fu ancora più simile all’originale, praticamente identica, l’identità grafica della campagna elettorale di Alan Fabbri per le comunali di Ferrara del 2024, nonostante Fabbri fosse candidato con la destra. Così come fu uguale, sempre gialla e blu e con le scritte oblique, la grafica della campagna elettorale del comunista Ian Brossat per le elezioni europee del 2019.

La politica americana ispira quella internazionale e italiana anche da destra. L’estetica del movimento MAGA (Make America Great Again), quello creato e guidato dal presidente Donald Trump, è stata estremamente efficace e vincente, e i tentativi di imitazione sono stati vari. L’ultimo caso è stato quello dell’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, candidato come capolista di Fratelli d’Italia in Campania alle elezioni in programma per il 23 e il 24 novembre: mercoledì si è fatto vedere con un cappellino rosso con la scritta “Make Naples Great Again”.
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