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Con l’arrivo del mese di dicembre si avvicina uno dei momenti più attesi dai pensionati: l’accredito degli assegni del nuovo mese, che in questo periodo dell’anno è solitamente più ricco rispetto agli altri. A partire da lunedì 1° dicembre, infatti, l’INPS inizierà la consueta erogazione dei trattamenti pensionistici, ma gli importi che molti riceveranno saranno superiori al normale grazie alla presenza delle mensilità aggiuntive e alla sospensione delle trattenute fiscali regionali e comunali.

Vediamo cosa conterrà il cedolino di pensione del mese di dicembre 2025, quali somme aggiuntive sono previste e quali requisiti servono per ottenerle.

Nel mese di dicembre si concentrano diverse voci che incrementano l’importo netto della pensione. Oltre alla tredicesima mensilità, che viene riconosciuta automaticamente a tutti i titolari di pensione, è previsto anche il cosiddetto bonus aggiuntivo (che nel 2024 è stato pari a 154,94 euro), destinato a chi percepisce trattamenti di importo contenuto e rientra in determinate condizioni reddituali.

A ciò si aggiunge un altro elemento che incide sul netto in modo positivo: la sospensione delle addizionali regionali e comunali. Queste trattenute, infatti, vengono applicate solo da gennaio a novembre e vengono recuperate nell’anno successivo. Dunque, a dicembre non sono presenti nel cedolino, aumentando così l’importo complessivo ricevuto.

Il bonus supplementare introdotto dalla normativa in vigore da molti anni viene riconosciuto ai pensionati con redditi medio-bassi. Per poterlo ottenere devono verificarsi alcune condizioni relative sia all’importo della pensione sia al reddito personale o familiare. In sintesi, la pensione complessiva percepita deve essere inferiore o pari a una certa soglia, calcolata in riferimento al trattamento minimo.

Se l’importo mensile si colloca tra il minimo e il minimo maggiorato del bonus, viene corrisposta solo la quota necessaria a raggiungere la soglia stabilita. Oltre ai limiti sulla pensione, contano anche quelli reddituali complessivi, che variano se il pensionato vive da solo o è coniugato.

Il riconoscimento avviene in modo automatico, ma può essere successivamente verificato sulla base delle dichiarazioni reddituali.

La tredicesima mensilità è calcolata partendo dall’importo lordo della pensione percepita. In genere corrisponde a una mensilità piena, ma in alcuni casi può essere proporzionata al numero di mesi in cui la pensione è stata effettivamente erogata nell’anno. Come ogni anno, la tredicesima è soggetta a tassazione ordinaria, senza detrazioni specifiche: per questo motivo spesso il netto che si riceve risulta inferiore rispetto all’assegno mensile standard.