di
Vera Martinella

Ogni anno in Italia circa 10mila nuovi casi di neoplasie che interessano bocca, lingua e gola: la maggior parte scoperta tardi, con conseguenza gravi a livello estetico, psicologico e funzionale. Se la diagnosi è precoce l’80% può guarire

Non bisogna perdere tempo quando si notano anomalie in bocca, sulla lingua o nella deglutizione. Perché, se quelle anomalie sono il sintomo di un tumore, arrivare presto alla diagnosi può fare un’enorme differenza, sia per le probabilità di guarire, sia per la possibilità di ricevere terapie meno invasive. «Un fatto, quest’ultimo, fondamentale visto che siamo parlando di un’area molto visibile del corpo umano, quella della testa e del collo. Che è anche la parte deputata a respirare, mangiare, bere, parlare» come ha ricordato Piero Nicolai, professore ordinario di Otorinolaringoiatria presso l’Università degli Studi di Padova durante l’evento a «Il Tempo della Salute» del Corriere della Sera.

Terapie più leggere se la diagnosi è precoce

Ogni anno in Italia circa 10mila persone ricevono la diagnosi di un tumore della testa e del collo, un gruppo di neoplasie maligne che possono interessare il tratto aerodigestivo superiore (bocca, lingua, labbra, gola, laringe, corde vocali), le ghiandole salivari, le cavità nasali e i seni paranasali. Tumori che colpiscono il volto e organi importanti per la qualità della vita, centrali per respiro e nutrizione. «Malattie per le quali l’impatto estetico e psicologico può essere pesante, motivo per cui i trattamenti puntano, il più possibile, a “salvare” la parte del corpo da interventi invasivi – ha sottolineato Nicolai -. L’approccio terapeutico per i tumori testa e collo può essere chirurgico e/o radio-chemioterapico. Individuare la malattia ai primi stadi significa poter intervenire in modo più “leggero” con il bisturi  (ma non solo), salvaguardare il più possibile la funzionalità dell’organo interessato dal tumore e l’estetica». Purtroppo, però, ancora oggi la maggior parte delle persone arriva tardi alla diagnosi, quando la neoplasia è in uno uno stadio avanzato: colpa soprattutto del fatto che questi tipi di cancro, come hanno dimostrato diverse indagini anche internazionali, sono poco conosciuti e i sintomi vengono sottovalutati.



















































I campanelli d’allarme e chi rischia di più

Secondo le statistiche più recenti i tumori di testa e collo in aumento: i casi sono aumentati del 300% in 30 anni. Come accorgersi che qualcosa non va?
«Dolore alla lingua o ulcere che non guariscono. Macchie rosse o bianche in bocca. Male alla gola, raucedine persistente, dolore o difficoltà a deglutire. Gonfiore del collo oppure naso chiuso da un lato o perdita di sangue dal naso. Se hai anche solo uno di questi sintomi da più di tre settimane parla immediatamente con il tuo medico» ha spiegato Lisa Licitra direttore dell’Oncologia medica 3 – tumori testa e collo dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Se prima i tumori testa e collo erano molto frequenti nei soggetti over 65 (il 24% dei nuovi casi viene diagnosticato in pazienti di età superiore a 70 anni), per lo più tabagisti e consumatori di alcolici, negli ultimi anni sono cresciuti i pazienti giovani (55 anni in media) che sviluppano questo tumore spesso a causa del Papillomavirus o Hpv. «Circa il 75% delle neoplasie testa-collo è da imputare al consumo di tabacco e di bevande alcoliche, ma negli ultimi anni si è registrato un aumento importante, soprattutto dei tumori alla bocca, in gran parte riconducibile all’infezione da Papillomavirus» ha detto Licitra.  

Le cure

Le terapie oggi disponibili sono diverse, variano anche a seconda del tipo di tumore, dell’area interessata e dello stadio di malattia: chirurgia, radioterapia e adroterapia, chemioterapia, immunoterapia e farmaci biologici. «I vari trattamenti possono essere utilizzati da soli, in sequenza o in combinazione fra loro – ha chiarito Nicolai -. Servono però team multidisciplinari altamente specializzati, in grado di offrire ai malati l’esperienza e tutte le competenze indispensabili per curare queste neoplasie, e Centri in cui i vari specialisti per questi tumori prendano decisioni confrontandosi fra loro». Se la diagnosi è precoce, il tasso di guarigione sfiora l’80-90%, contro un’aspettativa di vita media che si aggira attorno ai cinque anni per chi scopre la malattia in fase avanzata. «In ogni caso la qualità di vita delle persone malate è fondamentale e va salvaguardata il più possibile – ha concluso Licitra -. A tal proposito, nel giorni scorsi a Berlino, durante il convegno della Società Europea di Oncologia Medica (Esmo) è stata presentata una ricerca significativa  che dimostra come gli strumenti digitali abbiano il potenziale per migliorare il monitoraggio dei sintomi e degli aspetti psicologici, ma dovrebbero essere integrati nella pratica clinica di routine. Lo studio, internazionale, ha reclutato 420 pazienti con una neoplasia testa-collo che sono stati seguiti per due anni: una parte ha ricevuto visite e controlli standard; l’altra parte è stata seguita anche tramite la piattaforma BD4QoL con un’applicazione su telefonino, un chatbot che li aiutasse nei loro problemi e un “pannello di controllo” per i medici che potevano così monitorare la situazione a distanza. Gli esiti indicano che si ottengono risultati migliori con questa seconda soluzione, che è più vicina alla quotidianità dei malati, più maneggevole e immediata».

6 novembre 2025 ( modifica il 6 novembre 2025 | 14:37)