Il planetario di Milano riapre le porte dopo un lungo restauro.
Lo diceva anche Leonardo da Vinci, “non si volta chi a stelle è fisso”: non si distrae chi contempla lo spettacolo del cielo e dei propri sogni, che sono stelle, appunto. Per cercare la propria volta celeste, dal 1930 i milanesi hanno avuto a disposizione un luogo speciale, il planetario voluto da Ulrico Hoepli e disegnato da Piero Portaluppi, quale dono alla città e invito alla scienza.
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L’ingresso del Civico Planetario Ulrico Hoepli.
Foto Max PescioIl planetario di Milano torna al suo volto originale pensato da Portaluppi
Oggi questo firmamento di studio e meraviglia è tornato all’originale splendore grazie a un intervento realizzato da Orsola Clerici e Chiara Troglio di Pictalab, insieme a Nicolò Castellini Baldissera, pronipote del grande architetto, e con il supporto di Fabio Peri, direttore del planetario, e Chiara Fabi, responsabile dell’Unità Musei Scientifici di Milano. Collaborazione preziosa, che ha portato anzitutto al restauro dell’atrio, di cui Clerici e Troglio hanno recuperato, sotto strati di materiali successivi, un ipnotico “azzurro cupo”, solcato da “lievi scie d’argento” dove “ogni altra decorazione è bandita”, nelle parole del tempo di Portaluppi.