La decisione è stata comunicata all’attuale primo cittadino uscente di New York Eric Adams. Secondo i media americani, le motivazioni sarebbero le differenti visioni di Tucker e Mamdani su Israele e Palestina. Il capo dei pompieri è infatti un ebreo sionista
Il capo dei pompieri di New York, Robert Tucker, si è dimesso. La decisione è arrivata subito dopo l’elezione di Zohran Mamdani (CHI È) come nuovo sindaco della Grande Mela ed è già stata comunicata all’attuale primo cittadino uscente Eric Adams. Tucker ha precisato che intende assicurare al corpo dei vigili del fuoco newyorkese una transizione ordinata. Non sono trapelati dettagli ufficiali sulle motivazioni che hanno spinto il capo dei pompieri a mollare il suo ruolo ma, secondo indiscrezioni riportate dai media americani, sarebbero legate alle posizioni di Mamdani su Israele. Tucker è un ebreo sionista ed è convinto, riferiscono le fonti, di non poter continuare a ricoprire l’incarico sotto Mamdani.
Le parole di Tucker
Robert Tucker resterà in carica fino al 19 dicembre, quando passerà il testimone. “Grazie al sindaco Adams per la fiducia e la sicurezza dimostrate nello svolgimento di questo lavoro. Abbiamo dato forza agli uomini e alle donne coraggiosi che mantengono la nostra città al sicuro, riducendo il numero di morti legate agli incendi a un minimo storico”, ha detto il capo dei pompieri dopo aver annunciato le sue dimissioni. Tucker non ha fatto nessun riferimento alle motivazioni che lo hanno portato a tale scelta ma, come anticipato, potrebbe trattarsi di una differenza di idee legata alla questione tra Israele e Palestina.
Le posizione di Mamdani e Tucker
Uno dei punti chiave della campagna elettorale di Mamdani è stata proprio la questione tra Israele e Palestina: il nuovo sindaco di New York infatti non ha mai nascosto il suo sostegno alla causa palestinese. Da Israele è visto come un nemico al punto che, dopo la sua elezione, è stato definito dal ministro israeliano alla Diaspora, Amichai Chikli, come un “sostenitore di Hamas”. Per il ministro israeliano, Mamdani è “qualcuno le cui posizioni non sono lontane da quelle dei fanatici jihadisti che, 25 anni fa, uccisero 3.000 dei suoi concittadini”, scrive Chikli su X, riferendosi agli attacchi dell’11 settembre 2001. “Questo – ha detto ancora il ministro – è un punto di svolta cruciale per la città di New York”, e “la scelta fatta da New York scuote le fondamenta stesse del luogo che ha dato libertà e opportunità di successo a innumerevoli rifugiati ebrei dalla fine del XIX secolo, un luogo che è diventato la sede della più grande comunità ebraica al mondo al di fuori di Israele”. Dello stesso parere sembra essere Robert Tucker che, in quanto ebreo sionista, non reputa di poter collaborare con il nuovo primo cittadino della Grande Mela.
Approfondimento
Usa, Mamdani al lavoro per difendere New York dalle minacce di Trump
TAG: