Le Nazioni Unite hanno dichiarato gli anni ’20 di questo secolo “la decade dell’invecchiamento sano”. Tra le componenti dell’Healthy ageing c’è anche il benessere emotivo, mentale e sociale legato all’espressione della propria sessualità. L’Organizzazione mondiale della sanità aggiunge che seduzione, erotismo, piacere e intimità sono strettamente correlati alla qualità della vita anche con l’avanzare dell’età, indipendentemente dalla funzione riproduttiva.
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Già negli anni ’80 del secolo scorso i sociologi americani William Simon e John Gagnon, pionieri nello studio delle determinanti culturali della sessualità umana e nelle battaglie per la libertà sessuale, avevano osservato che dopo i 50-60 anni le persone sono soggette a pregiudizi circa la loro sessualità, come se questa fosse tendenzialmente inappropriata, e che questo stereotipo colpisce in particolare le donne, per le quali ci si aspetta che il desiderio sessuale sia lecito solo se si ha un aspetto giovanile. Sarebbe questo stereotipo, non solo il desiderio di essere più attraenti, che spingerebbe soprattutto le donne a sottoporsi a interventi estetici “ringiovanenti”, come se solo un aspetto più giovane potesse autorizzarle a desiderare e a sentirsi desiderate.
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27 Febbraio 2025

Stereotipi sulla bellezza e sessualità
Uno studio inglese condotto da Sophie Patterson dell’Università di Lancaster e Kate Jehan dell’Università di Liverpool, entrambe ricercatrici esperte sul tema della salute pubblica, ha esplorato la visione della sessualità in un campione di donne tra i 52 e i 76 anni di età. È risultato che se alcune donne vivono l’avanzare dell’età come una perdita di valore e di status, molte di loro lo associano invece a una sensazione di maggiore affrancamento dai vincoli professionali, dalla cura dei figli e dalla schiavitù dell’apparenza fisica. La sessualità in particolare viene vissuta da molte in modo fluido, senza uno spartiacque netto coincidente con la menopausa, che anzi può essere un’occasione per liberarsi delle preoccupazioni legate al ciclo mestruale e alla contraccezione.
Conoscersi via web e la paura di non piacere
Spesso l’età è anche portatrice di maggiore consapevolezza e capacità, basata sull’esperienza, di rifiutare relazioni abusanti, controllanti o comunque non fondate sul rispetto; il sesso può essere fonte di traumi a qualsiasi età. E la possibilità di usare Internet per comunicare, mostrarsi e conoscere persone è senz’altro una nuova libertà ma può comportare il rischio di una focalizzazione estrema sull’aspetto fisico e quindi di una rincorsa al ritocco, virtuale o chirurgico, sostenuta dalla paura di non piacere.
L’età come una malattia
La maggior parte delle intervistate si è poi lamentata che l’approccio della cultura dominante all’invecchiamento sia essenzialmente di tipo medico, come se gli anni fossero di per sé una malattia. La vita sessuale delle persone over 50 non si limita allo screening e alla prevenzione delle patologie dell’apparato genitale, ma continua a essere fondata sul desiderio e sulla seduzione. Per alcune l’approccio medicalizzato è l’unica via per poter parlare senza pudore di un argomento che non riguarda propriamente la medicina, ma piuttosto il desiderio, il piacere, l’amore e la passione: per incontrare queste dimensioni occorrerebbe promuovere un orientamento olistico, centrato sulla persona e non sulla malattia, nei centri di consultazione.
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Sessualità non è solo riproduzione
In conclusione, la sessualità rappresenta a tutte le età un veicolo per promuovere l’intimità, le relazioni, il benessere psicologico e la qualità della vita. Il mito dell’invecchiamento “asessuato” sembra funzionale a una visione della società che lega la sessualità unicamente alla riproduzione, mentre la realtà è (fortunatamente) molto più complessa.
Francesco Cro, Psichiatra, Dipartimento di Salute Mentale, Viterbo