Un anno fa di questi tempi, proprio in questo spazio, ci si chiedeva se la Cofidis sarebbe riuscita, a fronte di una tendenza a calare, a mantenere la licenza WorldTour, visto soprattutto l’arrembante CicloMercato fatto dalla XDS Astana. Ebbene, la risposta, resa ufficiale dalla classifica triennale dell’UCI, è stata no. Se il 2024 era stato abbastanza scevro di soddisfazioni, il 2025 è stato persino peggiore: solo 9 vittorie (due su scala WorldTour) e, in generale, una presenza davvero rarefatta sui palcoscenici più importanti. Così, il piatto ha pianto fino a fine stagione e il verdetto del ritorno fra le Professional è diventato triste realtà.

TOP

Alla fine, il suo Alex Aranburu lo ha fatto. Era stato voluto in squadra per ricoprire il ruolo del raccoglitore di punti UCI e lo spagnolo ha chiuso la stagione con un totale vicino ai 1200. Da agosto a ottobre è stato spremuto nel tentativo di garantirsi la salvezza, ma la serie di 14 gare affrontate ha visto come picco il quinto posto al Circuit Franco-Belge e l’ottavo al GP de Montréal. Considerando comunque che il suo contributo aveva iniziato a darlo già a gennaio e che, tutto sommato, un successo pesante (al Giro dei Paesi Baschi) lo ha anche portato a casa, il basco non può che essere fra i promossi, al termine di una stagione collettivamente molto complicata.

Sicuramente molto positiva anche l’annata di Milan Fretin, che aveva già mostrato buone cose nel 2024 e le ha confermate anche nel 2025, in particolare nella prima parte di stagione. Le sue tre vittorie, che ne fanno il plurivincitore della squadra, sono infatti arrivate tutte tra metà febbraio e metà aprile, iniziando con la Clasica de Almeria, proseguendo con una tappa alla Volta ao Algarve e finendo con la Ronde van Limburg. A questo bisogna aggiungere altre 15 top-10, tra cui un secondo posto al Giro d’Italia nella tappa di Napoli, che hanno portato un bel bottino i punti: a 24 anni e con un contratto fino a fine 2027, la squadra dovrà ripartire anche da lui per iniziare la risalita.

È mancata invece solo la vittoria a Stanisław Aniołkowski, corridore più piazzato della squadra sia in quanto a numero di Top-10 (19 volte) che in quanto a podi (6 volte), tra cui tre secondi posti, dimostrandosi piuttosto costante nelle volate nel corso di tutta la stagione e facendo risultato anche in corse di buon livello. Pochi, invece, ma nel complesso buoni i piazzamenti di Alexis Renard e Benjamin Thomas, entrambi miglioratisi rispetto allo scorso anno, con il primo che ha colto il secondo posto nella nuova Copenhagen Sprint e in una semiclassica importante come la Brussels Classic, mentre il secondo ha colto risultati soprattutto sulle strade di casa e in alcune corse italiane, compresa una Coppa Sabatini chiusa in seconda piazza.

Lampi, seppur isolati, sono arrivati da Clément Izquierdo e Oliver Knight, entrati nella lista dei corridori vittoriosi dopo essersi imposti ambedue in una tappa del Giro di Vallonia 2025. Entrambi hanno però difettato in continuità, non riuscendo ad aggiungere altri buoni segnali nell’arco della loro stagione. Anche Sylvain Moniquet è riuscito a portare a casa una corsa, vincendo una tappa al Tour du Limousin: il belga è stato peraltro uno dei corridori più “visibili” dell’intera squadra, provando più volte ad attaccare da lontano, con risultati però alterni.

Un acuto lo aveva emesso, a inizio stagione, anche Valentin Ferron, che vincendo il GP La Marseillaise aveva fatto pensare che il 2025 fosse nato sotto una buona stella per la squadra. Da lì in poi, poi, però il francese ha faticato a ritagliarsi i suoi spazi in termini di risultati. Sam Maisonobe ha poi provato a mettersi in luce nelle brevi corse a tappe, raccogliendo qualche discreto piazzamento che induce a guardare con ottimismo al suo futuro. Nella seconda metà della stagione, la squadra francese ha messo sotto contratto l’irlandese Jamie Meehan, che si era avvicinato inizialmente come stagista: per lui giusto qualche buona indicazione che può servire da incoraggiamento per il futuro.

Mettiamo nel limbo degli ingiudicabili invece Simon Carr, che a causa di un problema al ginocchio ha iniziato a correre soltanto a giugno, senza però mai trovare la condizione giusta. Il suo contributo è mancato per cause non dipendenti da lui. Medesimo discorso per Eddy Finé, che si è trovato addirittura costretto a chiudere la carriera a fine giugno per via di problemi fisici non risolti. E lo stesso guaio ha condizionato praticamente tutta l’annata di Hugo Toumire, che ha corso pochissimo e che ora si ritrova senza un contratto per la prossima stagione.

+++ Alex Aranburu
++ Milan Fretin
+ Stanislaw Aniolkowski

FLOP

Nei piani della squadra Emanuel Buchmann avrebbe dovuto rappresentare la carta “uomo di classifica”. Puntando sulla sua regolarità, il tedesco, quarto al Tour de France 2019, sperava di raggranellare punti pesanti, ma la missione è fallita sia al Tour (trentesimo) sia alla successiva Vuelta (addirittura 98esimo nella generale finale, numero che potrebbe dimostrare anche una certa arrendevolezza). Anche dalle altre corse affrontate non sono arrivati risultati importanti, a coronamento di una stagione davvero grigia per il 32enne teutonico.

Ha reso poco, rispetto alle attese, anche Dylan Teuns, altro volto nuovo di CicloMercato, che avrebbe dovuto capitalizzare gli sforzi della squadra nelle Classiche a lui più adatte. Il resoconto dei risultati è invece abbastanza incolore, se si pensa che il raccolto più importante, in termini di punti, è arrivato con il sesto posto alla Veneto Classic. Pure nel suo caso, i fasti del passato sono rimasti parecchio lontani, a fronte di un presente in cui riuscire ad emergere sembra sempre più difficile.

Ci si poteva attendere sicuramente qualcosa in più anche da un altro veterano del gruppo come Bryan Coquard, il cui unico successo è arrivato nella quarta tappa del Tour Down Under, gara nella quale ha anche colto due degli altri suoi quattro podi stagionali. Per il resto, qualche altro piazzamento qua e là e due sole top-10 nei due Grandi Giri affrontati, il Tour de France (costretto ad abbandonare alla fine della seconda settimana a causa di una frattura a un dito) e la Vuelta a España. Nonostante questo, è stato il quinto corridore della squadra come numero di punti conquistati, a conferma di un’annata decisamente grigia per tutta la rosa.

Qualche piazzamento nel finale di stagione non salva del tutto il bilancio di Ion Izagirre, che sulla carta sarebbe stato l’uomo su cui fare affidamento nelle corse da una settimana e magari in qualche classica impegnativa. Lo spagnolo invece non ha raccolto neanche una top 10 nelle competizioni a tappe, né è riuscito a mettersi in mostra con qualche risultato di tappa al Tour de France. Come gli studenti che devono recuperare un’insufficienza, studia bene per le ultime verifiche e raccoglie qualche piazzamento qua e là, dal decimo posto alla Tre Valli Varesine al tredicesimo al Lombardia, fino al podio alla Japan Cup. Troppo poco però per salvare del tutto il suo 2025.

Come lui, è mancato l’acuto all’altro spagnolo esperto della squadra, vale a dire Jesús Herrada. Il secondo posto alla Vuelta a Castilla y Leon è il massimo del suo 2025, dove raramente è riuscito a correre per qualcosa di importante. E in una squadra con pochi risultati degni di nota nelle classifiche generali, il fatto di non essere capitano è una scusante fino a un certo punto. Non è stata un’annata facile neanche per Stefano Oldani. L’italiano ha raccolto qualche piazzamento qua e là, come un quinto e un sesto posto di tappa al Giro d’Italia e un settimo alla Eschborn-Frankfurt, mentre nel finale di stagione è arrivata un’ottava posizione alla Coppa Agostoni. Era però lecito aspettarsi qualcosa di più da lui, che in carriera ha vinto una tappa al Giro e mostrato le sue qualità.

Giusto un paio di piazzamenti, fra cui il settimo posto alla E3 Saxo Classic, non possono bastare per “salvare” la stagione di Aimé De Gendt, che proverà a rilanciarsi nel futuro prossimo cambiando maglia. Il ruolino di marcia di Piet Allegaert è stato quasi identico a quello del connazionale appena citato: il settimo posto alla Omloop Nieuwsblad è un lampo interessante, su cui però non può basarsi un’intera stagione.

Damien Touzé aveva iniziato bene la stagione all’Etoile des Bessèges, ma da lì in avanti non si è più visto. Qualche giornata in fuga, senza esiti tangibili, sono state il picco del rendimento di Paul Ourselin, mentre Poco, se non pochissimo, infine da segnalare per Nicolas Debeaumarché, Jonathan Lastra, Jan Maas, Nolann Mahoudo, Ludovic Robeet e Sergio Samitier, con quest’ultimo che ha provato la fortuna in qualche fuga alla Vuelta a España, non riuscendo però a raccogliere alcunché. Anthony Perez, infine, è arrivato alle ultime corse della sua esperienza da professionista senza riuscire a scrivere pagine particolarmente entusiasmanti, almeno nell’ultimo scorcio di carriera.

– Bryan Coquard
— Dylan Teuns
— Emanuel Buchmann

Classifica UCI

La Cofidis ha chiuso il 2025 al ventesimo posto della classifica mondiale UCI, ottenendo in tutto 7599 punti, in linea con quanto raccolto nell’annata precedente e in netto deficit rispetto a quanto fatto nel 2023. La somma dei tre anni ha portato alla retrocessione fra le Professional, maturata dopo il duello a distanza, perso, con la Uno-X Mobility. Di seguito i 20 corridori che hanno contribuito alla raccolta dei punti nell’arco della stagione.

CORRIDORE NAZIONE PUNTI ARANBURU DEVA Alex 1167 FRETIN Milan 1130 RENARD Alexis 638 ANIOLKOWSKI Stanislaw 626 COQUARD Bryan 613 THOMAS Benjamin 443 IZAGUIRRE INSAUSTI Ion 421 TEUNS Dylan 285 HERRADA Jesus 265 OLDANI Stefano 263 MONIQUET Sylvain 250 BUCHMANN Emanuel 249 KNIGHT Oliver 238 DE GENDT Aime 228 ALLEGAERT Piet 201 MAISONOBE Sam 177 FERRON Valentin 143 TOUZE Damien 101 IZQUIERDO Clement 93 SAMITIER SAMITIER Sergio 68

Miglior Momento

Almeno in termini di emozioni, la vittoria di Alex Aranburu sul traguardo di Beasain, in occasione della terza tappa del Giro dei Paesi Baschi, è stata sicuramente intensa. Lo spagnolo aveva piazzato un grande colpo “viabilistico” nei metri finali, beffando i colleghi e andando a prendersi un successo che, peraltro, faceva ben sperare per il futuro, visto che eravamo solo ad aprile. Dopo l’intervento della giuria, che aveva declassato il basco, e la successiva retromarcia da parte dei commissari, la vittoria è rimasta nella bacheca stagionale della squadra francese.


Volate – 6.7


Classiche – 4


Grandi Giri – 4.2


5

Serviva qualcosa, se non parecchio, in più per confermare la licenza WorldTour, ma quel qualcosa non è arrivato. La formazione francese si è dovuta accontentare di lampi isolati, non riuscendo a trovare la continuità necessaria, in tutti i settori, per riuscire a difendere la categoria, vista la pressione messa dalle rivali, ben più brillanti nell’arco degli ultimi due anni. L’idea comunque è quella di provare a tornare subito fra le “grandi”, con una nuova dirigenza e, probabilmente, nuove idee.


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