Adam Hansen alza la voce. Il presidente del CPA, il sindacato dei corridori, ha chiesto chiarezza sulla situazione della Lotto-Intermarché, la nuova corazzata World Tour in procinto di nascere dalla fusione tra la Lotto e la Intermarché-Wanty. Questa novità porta con sé la necessità di dimezzare lo staff e i corridori, scegliendo tra quelli in forza nelle due formazioni. Fin qui, almeno sulla carta, nulla di strano. Il problema però sorge dalle differenze tra le regole UCI, che consentono a un corridore di sciogliere il proprio contratto in caso di fusione tra la sua squadra e un altro team, e quelle statali in Belgio che regolano il lavoro, per le quali bisogna comunque rimanere fedeli al proprio datore di lavoro anche in caso di fusione. Così tutti i corridori con un contratto per il 2026 si trovano legati al nuovo progetto senza di fatto sapere se ne faranno davvero parte né avere la possibilità di firmare altrove.
In un’intervista a Sporza, Adam Hansen ha quindi dichiarato: “Come squadra WorldTour potresti avere un massimo di 30 corridori sotto contratto, insieme ne hanno 43. Questa è una situazione da sogno dal punto di vista della nuova squadra, perché può semplicemente scegliere con chi vuole continuare e chi no. Ma dal punto di vista dei corridori è ingiusto, perché sono tenuti in ostaggio da questa situazione. Finché hanno un contratto in corso, non possono lasciare la squadra. E quindi devono continuare ad aspettare che arrivino notizie. Anche i ciclisti a cui sarebbe stato permesso di restare al 100% sono venuti a bussare alla mia porta per sapere se avrebbero corso lì adesso o no. Ciò dimostra quanto sia cattiva la comunicazione tra la squadra e i corridori”.
Adam Hansen rivela che in accordo con l’UCI ha chiesto alla Lotto e alla Intermarché-Wanty una lista dei corridori che avrebbero avuto intenzione di tenere. Nonostante questo, però, il team non ha liberato nemmeno gli altri corridori, creando confusione e una situazione ancora in divenire: “Molto dipende da Girmay. Se decide di restare con la squadra risultante dalla fusione, c’è un corridore che perderà comunque il lavoro. So anche di un corridore che era stato tagliato e aveva trovato un’altra squadra. Eppure la Lotto-Intermarché non voleva lasciarlo andare, perché continuava a dubitare che non avrebbero potuto trattenerlo. Ciò indica che Lotto e Intermarché non sono così onesti con noi e l’UCI quando hanno mostrato quell’elenco di tagli. È questo che intendo quando dico che i corridori vengono presi in ostaggio. Le squadre possono decidere se vincolare o no un corridore al contratto, ma il corridore non può decidere se restare o no”.
Il presidente del sindacato dei corridori conclude parlando proprio della legge belga sul lavoro: “Quella legge consente alle squadre di aspettare fino, diciamo, al 31 dicembre per avvisare i corridori. Questa è la triste verità. Vogliamo che in futuro ci sia un protocollo migliore in tali fusioni, in cui i ciclisti facciano chiarezza molto prima. Se a un corridore viene detto di non restare a luglio o agosto e non trova una squadra per il prossimo anno, è un po’ colpa sua. Ma se quel corridore non lo sente prima di ottobre o novembre – come in questo caso – la colpa è della squadra. Tutti i roster sono già pieni prima del 2026 e questo non è giusto”.
