di
Gaia Piccardi
L’italiano e lo spagnolo si sono incrociati ieri e oggi si alleneranno insieme all’Inalpi Arena. Inizia il conto alla rovescia, Musetti continua a sperare
Uno esce, ancora biondo platino in ossequio alla scommessa (vinta) di New York; l’altro entra, per la sessione di allenamento con De Minaur, il rivale battuto dodici volte. Con il primo incrocio tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz a Torino, sul campo della Inalpi Arena, possiamo dichiarare ufficialmente aperte le Atp Finals 2025, l’edizione che chiude il primo quinquennio in città. Un saluto affettuoso, Carlitos che prende in giro Jannik per come impugna la mazza da golf, risate. E stamane si allenano insieme dalle 11: una primizia. Leader dei rispettivi gironi, intitolati — da vivi — a Connors e Borg, il n.1 e il n.2 della Race (la classifica che alle Finals detta il ranking) potranno affrontarsi solo in semifinale, se uno dei due arrivasse secondo del suo gruppo; o, meglio, in finale.
Atp Finals: i gironi e le speranze di Musetti
Ed eccole, le due onde incrociate uscite dal sorteggio di ieri, al termine del quale il presidente della Federtennis Binaghi ha annunciato l’accordo con Sport e Salute per la gestione degli Internazionali d’Italia al Foro Italico, quattro anni più quattro, come i contratti di locazione; trovarlo anche sul Master sarà meno facile: «Il torneo è dell’Atp e sulle Finals c’è una legge del governo, che su Roma non c’è» è la precisazione. Ma incombe il tennis, e di sport vogliamo parlare. E così Alcaraz (n.1) ha pescato Djokovic (n.4), Fritz (n.5) e De Minaur (n.7) mentre Sinner (n.2) se la vedrà con Zverev (n.3), Shelton (n.6) e uno tra Auger-Aliassime (n.8) e Musetti (n.9), in questo momento distanziati di 70 punti. Battendo il francese Muller all’Atp 250 di Atene e accedendo alla semifinale con Korda, Musetti tiene vivo il sogno di qualificarsi alle Finals ma i calcoli servono a poco: per poter decollare sabato sera sul jet privato Atene-Torino, il toscano è costretto a conquistare il torneo nel quale avanza ansimando anche il 38enne Djokovic, sempre più sulle gambe e in debito di ossigeno ma capace di superare Borges dopo Tabilo. Qualche dubbio sulla presenza del vecchio Djoker, all’Inalpi Arena serpeggia. Se il fuoriclasse dei 24 titoli Slam rinunciasse last minute («Deciderò alla fine del torneo» ha detto smentendo qualsiasi certezza), la prima alternativa — Musetti — lo sostituirebbe nel gruppo Connors e Aliassime entrerebbe dalla finestra nel girone Borg di Sinner.
La serata di gala prima del torneo
Ipotesi, scenari, pallottoliere a portata di mano. Per sua natura il Master è un torneo spurio, permette al campione di sollevare la coppa avendo perso un match del girone e a un giocatore già eliminato di scendere in campo per pura accademia. Come se già non violasse a sufficienza il comandamento del tennis — l’eliminazione diretta —, l’Atp ci ha messo del suo non fermando all’indoor di Parigi il conteggio dei punti. Succederà, ma dall’anno prossimo. Chiudiamo un occhio solo perché questo pasticcio ci permette di sperare di avere un secondo azzurro titolare a Torino oltre ai doppisti Bolelli e Vavassori (Musetti ci verrà comunque, da riserva, e ne approfitterà per allenarsi per la Davis a Bologna, che lo vedrà protagonista), nella stagione in cui il tennis italiano lo meriterebbe di più.
Stasera davanti al Teatro Regio sarà steso il tappeto blu. Lo calpesteranno sei degli otto maestri, tirati a lucido per l’occasione. Giacca e camicia (difficile vedere un tennista incravattato), possibilità di trucco e parrucco per chi lo desidera, poi cena di gala per i duellanti, Alcaraz e Sinner, i due americani, Fritz e Shelton, Zverev a cui si è sgonfiata la caviglia dopo la finale sottotono di Parigi e De Minaur che non vorrebbe fare il comprimario. Mentre loro si concedono l’ultimo momento di svago, Djokovic e Musetti scendono in campo ad Atene e Aliassime incrocia le dita. That’s tennis.
7 novembre 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA