Tom Pidcock è stato uno dei corridori più continui e produttivi di tutto il 2025. L’inglese è stato protagonista delle gare su strada fin dalla fine dello scorso mese di gennaio, mettendo insieme una lunga serie di risultati che gli ha permesso di chiudere al settimo posto la classifica mondiale UCI: meglio di lui solo l’imprendibile Tadej Pogačar e, in ordine discendente, nientemeno che Jonas Vingegaard, Isaac Del Toro, Mads Pedersen, João Almeida e Remco Evenepoel. Il terzo gradino del podio finale della Vuelta a España 2025 è stato probabilmente il punto più alto della sua stagione, considerando anche i dubbi che gravitavano intorno alla capacità dell’inglese di fare classifica in un Grande Giro.

Dopo una stagione simile, di cui ha notevolmente beneficiato la sua nuova squadra, la Professional svizzera Q36.5, è evidente che si punti ad ancora più su, considerando che Pidcock è ancora giovane (26 anni). “Penso che con questa stagione Tom abbia dimostrato di far parte del gruppo di campioni che sta immediatamente dietro Pogačar – le parole dell’allenatore dell’inglese, Kurt Bogaerts, in un’intervista concessa a Velo – Lo abbiamo visto alla Strade Bianche (secondo – ndr) e anche alla Vuelta, dove, anche se Tadej non c’era, Pidcock ha fatto vedere un coraggio nuovo nel combattere con i corridori più importanti. Questo aspetto gli era mancato in passato, ora dobbiamo capire fin dove può arrivare”.

Bogaerts aggiunge: “Trovarsi a lottare con i migliori per tutto l’anno gli dà una fiducia maggiore, pensando che magari un giorno potrà anche vincere partendo da quella situazione. A Tom piace mettersi alla prova in cose nuove, quest’anno ha potuto farlo e ha imparato molto. Essere in azione in testa alla corsa con gente come Pogačar e Vingegaard ti dà nuovi stimoli. E ora Pidcock sa che non deve correre con un guinzaglio intorno al collo“.

E gli ottimi risultati del 2025 permettono a Pidcock e ai tecnici della Q36.5 di programmare con maggiore tranquillità la stagione futura: “La squadra ha fatto un grande passo avanti e ora siamo nella condizione di non dover aspettare le WildCard per capire quali corse faremo nel 2026 (la squadra svizzera avrà inviti automatici, rifiutabili, per tutte le gare WorldTour – ndr). Non dovremo aspettare l’ultimo minuto per pianificare. Adesso dobbiamo pensare a quale sarà il programma giusto per portare Pidcock al meglio al Tour de France. L’idea sarà quella di ricalcare quello che abbiamo fatto per la Vuelta 2025″.

Al Tour 2026, quindi, per fare classifica? “L’obiettivo dovrebbe essere tornare a vincere una tappa – la risposta di Bogaerts – E da lì vedere come si sviluppa la corsa. Un posto nei primi 10 della generale potrebbe sposarsi abbastanza facilmente con la missione di vincere una tappa. Ma non penseremo solo al Tour e Tom sicuramente non abbandonerà le Classiche. Può ancora fare grandi progressi, è relativamente giovane e fino all’anno scorso era molto concentrato anche sulle specialità del ‘fuori-strada’”.

Nell’agenda di Pidcock dovrebbero quindi esserci, almeno inizialmente, oltre al Tour de France, Strade Bianche 2026, Milano-Sanremo 2026 e il Trittico delle Ardenne, quindi Amstel Gold Race 2026, Freccia Vallone 2026 e Liegi-Bastogne-Liegi 2026.