Colpisce fino al 38% della popolazione adulta mondiale ed è oggi la malattia cronica del fegato più diffusa. La sua incidenza cresce di pari passo con obesità, diabete di tipo 2 e sindrome metabolica, configurandosi come una vera emergenza sanitaria. In Italia, si stima che un adulto su cinque ne sia affetto, con punte oltre il 60% tra i pazienti diabetici.

Una recente revisione pubblicata sul New England Journal of Medicine, a firma di Luca Valenti, responsabile del Centro Risorse Biologiche del Policlinico di Milano e docente all’Università degli Studi di Milano, insieme a due esperti internazionali, ha analizzato la MASLD a tutto tondo: dalle basi fisiopatologiche alle nuove terapie in arrivo.

Una malattia silenziosa ma pericolosa

La MASLD spesso non dà sintomi specifici: il paziente può convivere per anni con un accumulo di grasso nel fegato senza saperlo. Solo in alcuni casi si manifestano affaticamento, senso di pesantezza o dolore nella parte superiore destra dell’addome. La diagnosi si basa su una combinazione di fattori di rischio metabolici — obesità, ipertensione, diabete, dislipidemia — e sull’evidenza di steatosi epatica attraverso indagini di imaging come l’ecografia, escludendo altre cause, in particolare l’abuso di alcol.

Sebbene la progressione verso cirrosi o carcinoma epatocellulare sia relativamente rara, la MASLD rappresenta un importante fattore di rischio per infarto, scompenso cardiaco, diabete di tipo 2 e insufficienza renale cronica, oltre ad aumentare la probabilità di sviluppare alcuni tumori extraepatici, come quelli del colon e della mammella.

Nuove terapie all’orizzonte

La gestione della MASLD si basa su un approccio integrato: correzione dello stile di vita, controllo del peso e dieta equilibrata, ai quali si affiancano nuove strategie farmacologiche. Tra le più promettenti, due molecole recentemente approvate negli Stati Uniti e in Europa — Resmetirom e Semaglutide — hanno mostrato efficacia nel ridurre il grasso epatico e migliorare i parametri metabolici nei pazienti con steatoepatite, la forma infiammatoria della malattia.

Verso una medicina personalizzata

“La MASLD – spiega Luca Valenti – è una malattia multisistemica che oggi rappresenta una vera sfida di salute pubblica. Per affrontarla serve un approccio multidisciplinare e personalizzato, basato su modifiche dello stile di vita e sull’impiego di nuove terapie. Restano ancora molte domande aperte, ma i progressi della ricerca stanno aprendo la strada a trattamenti combinati e mirati ai diversi profili genetici dei pazienti”.

Riassumendo, la MASLD non è più una semplice patologia del fegato, ma un indicatore del profondo legame tra metabolismo e salute generale. Riconoscerla precocemente e trattarla con un approccio nuovo è determinante.