di
Leonard Berberi

Scatta la riduzione dei movimenti aerei per mantenere gli standard minimi di sicurezza. Colpiti in particolare i collegamenti all’interno del Paese. I controllori di volo stanno lavorando senza stipendio da oltre un mese

Sono circa 700 i voli cancellati negli Stati Uniti, oltre il 3% di quelli programmati, in quello che è il primo giorno di riduzione dei movimenti aerei a causa dello shutdown che costringe i controllori nelle torri a lavorare da oltre un mese senza stipendio, mentre nei centri radar in molti si mettono in malattia. Ma è solo un antipasto. Perché le partenze annullate saliranno progressivamente al 10% il prossimo fine settimana, più che raddoppiando le cancellazioni nel Paese e mentre si avvicina il vero periodo di picco: il Giorno del Ringraziamento a fine novembre.

L’annuncio

Per tutta la giornata di giovedì 6 novembre le compagnie aeree statunitensi hanno cercato di capire nel dettaglio le misure annunciate il giorno prima dal Dipartimento dei Trasporti Usa e della Faa. Il governo statunitense è dovuto intervenire, riducendo i movimenti, perché preoccupato che le troppe assenze tra i controllori di volo e dal rischio aumentato di disastri aerei nel Paese. Soltanto in serata, a poche ore dall’avvio delle cancellazioni, i vettori sono riusciti a stilare la lista delle partenze cancellate.



















































Dove sono le cancellazioni

Al momento si tratta di limature sui voli nazionali, tra piccole località e grandi città, ma senza intaccare i flussi importanti verso gli hub e soprattutto i collegamenti intercontinentali. I vettori statunitensi stanno anche riducendo le frequenze, cercando di mantenere le tratte che prevedono pochi voli ogni giorno. Sono inoltre esclusi dai tagli i vettori stranieri che possono proseguire con la loro programmazione.

Le singole compagnie

American Airlines venerdì 7 novembre prevede di cancellare in tutto 235 voli, Delta Air Lines 149, Southwest 121, United Airlines 112, JetBlue 25 e Frontier 25. Ma la lista è incompleta perché a queste cancellazioni vanno aggiunte anche le partenze annullate dei voli privati. La Faa — l’ente federale Usa dell’aviazione — ha stabilito che la riduzione dei movimenti nei principali 40 aeroporti sarà progressiva: si parte con il 4% di taglio venerdì 7 novembre (dalle 6 del mattino, ora locale) per salire al 6% martedì 11 novembre, quindi l’8% giovedì 13 novembre e toccare il 10% venerdì.

I volumi

Secondo la piattaforma specializzata Cirium venerdì 7 novembre negli Stati Uniti erano stati programmati 25.375 voli in partenza: di questi il 3% sono stati cancellati, pari a 748. Ma alcuni di questi sono considerati fisiologici. Per sabato sono stati messi in vendita 21.748 partenze dagli Usa — nazionali e internazionali — e finora già 365 sono ufficialmente cancellati (1,7%). Ma questo numero crescerà in tarda serata (ora italiana).

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7 novembre 2025 ( modifica il 7 novembre 2025 | 16:11)