Aveva 35 anni Alessandro Venier, l’uomo trovato morto a Gemona (Udine) con le spoglie fatte a pezzi, lasciate in un bidone e ricoperte di calce per nascondere l’odore. La madre e la compagna dell’uomo avrebbero confessato la responsabilità dell’efferato delitto. Sarebbero state proprio loro oggi a chiamare il 118, anche se il decesso risalirebbe a qualche giorno fa.

Il lavoro all’estero, il sogno della Colombia

“A mia memoria, non è mai successa una cosa del genere qui. È un fatto gravissimo, straziante”. Ha detto il sindaco di Gemona Roberto Revelant, che ha raccontato che pur non conoscendo personalmente la vittima sapeva che era solito lavorare all’estero. L’uomo aveva il desiderio, un giorno, di trasferirsi in Colombia, Paese d’origine della compagna 30enne, con cui ha una bimba di 6 mesi. “Ora ha bisogno di ricostruirsi una vita – ha detto il sindaco riferendosi alla figlia della coppia – Tutta Gemona si stringe attorno a lei. Ce ne stiamo occupando, attraverso i Servizi sociali, con la massima attenzione, per garantirle sicurezza e un futuro dignitoso”.

Vicini increduli: la madre è un’infermiera rispettata nella comunità

I vicini sono increduli. Soprattutto, fanno difficoltà a credere che la mamma della vittima possa essere coinvolta nel crimine: si tratta di un’infermiera conosciuta da tutti, che si è sempre prodigata per gli altri, hanno raccontato. I vicini di casa, quindi, hanno invitato alla prudenza. Prima di esprimere giudizi vogliono capire chi delle due donne si assumerà la responsabilità del delitto e in che modo sono coinvolte anche nelle fasi successive alla morte, nell’occultamento e nella distruzione del cadavere. Sono attesi nei prossimi giorni i risultati dell’autopsia disposta oggi dal magistrato.

Approfondimento
Udine, uomo ucciso in casa e fatto a pezzi da madre e compagna